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Da Ros alieno, l’Alma di un altro pianeta

ANG_9621Termina oggi in quel di Mantova la quarta fatica vera consecutiva dell’Alma Trieste, con un Loschi fuori dai 12 e Laurence Bowers rientrante ma con autonomia relativa. Gli Stings provano a reagire dopo tre sconfitte consecutive.

Parte bene la serata dei giuliani, non tanto per il vantaggio acquisito ma perchè Da Ros si segnala con due triple su due tentativi: 5-10 dopo neanche tre minuti di partita. La macchina da rimbalzo offensiva mantovana si mette subito al lavoro, anche con gli atletici esterni come Jones e Moraschini; match molto rapido, squadre evidentemente votate alla fase offensiva. Javonte Green nettamente più dinamico rispetto alla versione trevigiana, Alma sempre avanti pur palesando gravi ritardi nei rientri difensivi: 13-20. Mantova spreca due antisportivi sanguinosi per fermare la compagine giuliana, non il miglior viatico ad una possibile rimonta; Da Ros è onnipotente, segna bendato e con una gamba sola, mentre Janelidze apparecchia la tavola a Candussi per canestri e gite in lunetta. La versione d’attacco del georgiano è più credibile, primo quarto chiuso sul 20-28. Gergati scuote dall’arco gli Stings, linguaggio del corpo nettamente diverso dei padroni di casa e in un amen siamo al -1; momento confuso della partita, entrambe le squadra non trovano fluidità e precisione. Primo vantaggio Dinamica grazie ad un mis-match sfruttato con Cavaliero, coach Dalmasson è costretto ad un time out per fermare l’ardore lombardo. Strapotere in area pitturata di Candussi e soci, parziale di 23 (di cui 12 offensivi) a 12 nel rimbalzi, Trieste non segna più e il parziale si allarga sul 13-2. Tre falli pesanti per Bobby Jones e Cucci, si viaggia sul filo dell’equilibrio, serve sempre la qualità di Da Ros e Green per tenere l’Alma aggrappata agli Stings; squadre all’intervallo con Cavaliero iscritto al match con un tiro da due punti e con l’ultimo canestro di Candussi per il vantaggio 41-40.

Nervoso Fernandez e automatico tecnico per proteste su un tiro da tre punti contestato, Trieste in una versione tanto farraginosa quanto molle; quattro falli di squadra dopo due minuti sono la prova provata di quanto sopra. Francesco Candussi sembra un americano per pericolosità diffusa, così come alcuni canestri di Daniele Cavaliero: 47-48. Continua la serata da favola di Matteo Da Ros, l’uomo che sfida la legge della fisica con la parabola di tiro. Jones commette una sciocchezza facendosi comminare l’antisportivo e quarto fallo; la premiata ditta Da Ros-Green garantisce il vantaggio a fine quarto sul 55-61. Prima difesa da Trieste per Prandin e soci, non a caso immediatamente l’Alma va a +10 con un ennesimo canestro di Da Ros. Francesco Candussi è la Dinamica Mantova, dai suoi pick and roll nascono gli unici canestri lombardi; Matteo Da Ros alieno, la vena offensiva dell’ex Verona mortifica ogni minima velleità dei padroni di casa, e se non c’è lui ci pensa Janelidze: 64-76. Frittata di Prandin che con un antisportivo (e palla persa ndr.) ridà un minimo di inerzia agli Stings, pur considerando che Jones palesa stanchezza evidente e gli altri terminali non incidono. Ultimi tre minuti con tantissimi errori da ambo le parti, Alma che fa di tutto per rimettere in partita la Dinamica, tanto che sul 70-78 Dalmasson chiama immediatamente time out. Juan Fernandez da far suo chiude il match con la consueta maestria, finisce 74-84 e Trieste inanella l’ottava vittoria consecutiva, senza Loschi e Bowers… dominante.

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)

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