C’è un lavoro silenzioso che sta evolvendo, la Pallacanestro Trieste virtuosa di questa stagione

“Per onestà intellettuale si intende l’atteggiamento di correttezza e lealtà che caratterizza chi riconosce, senza farsi condizionare da pregiudizi soggettivi o di parte, la consistenza reale di un fatto o di un’idea, opinione, affermazione altrui.”

Parto con questa premessa, scomodando la Treccani per andare a descrivere il mio recepimento, anzi l’oggettivo recepimento rispetto ad un lavoro svolto. Ho passato settimane, mesi a “bacchettare” una gestione tecnica stagionale (sottoscrivendo ogni riga), e capisco anche come questa occupasse un posto preponderante nella testa e nel cuore degli appassionati. Però non dobbiamo discostarci dal vedere la Pallacanestro Trieste in un’ottica proiettata al futuro, come un puzzle fatto di tanti tasselli, in un macro-cosmo tutto da ridefinire rispetto al passato.

Dietro tutta una serie di eventi/collaborazioni in corso c’è ovviamente uno staff, c’è tantissimo lavoro da parte dell’avv. Mariabeatrice Cavarretta, di Daniele Cavaliero, in una regia che coinvolge tanti addetti ai lavori. C’è sensibilità capillare sul sociale, con una comunicazione continua e su cui si crede veramente, c’è attenzione per la valorizzazione dei quartieri periferici (vedi ultimo non ultimo il playground di Valmaura), c’è un lavoro certosino e complesso per arrivare alle scuole ed ai settori giovanili (ricostruito da zero), c’è cura nel trattare i tifosi al Palatrieste. Comune denominatore di tutto questo? La capacità di ASCOLTO, non nel senso letterale del termine, ma quella sensibilità di capire realmente il territorio e le esigenze delle persone. E’ un percorso tortuoso, fatto di fraintendimenti, di barriere da abbattere a testate, di preconcetti figli di anni e anni di sorda apatia. Ecco, quello che sta accadendo attorno al circuito sportivo è di auspicio per la parte tecnica: si sta imparando dagli errori fatti, si sta costruendo un futuro fortificato da “inciampi salutari”. Sono convinto che il domani riserverà una compagna abbonamenti flessibile e adatta alle esigenze degli appassionati, che la città verrà ri-coinvolta attorno alla creatura cestistica, che nessuno sarà dimenticato sotto l’egida della Pallacanestro Trieste.

Persone che lavorano in un clima involontariamente ostile, abituati a mangiare polvere ma sufficientemente cocciuti per perseguire nel proprio scopo. E’ il momento della semina, ci saranno inondazioni, devastazioni da insetti o grandinate, ma poi il raccolto sarà rigoglioso.

Ah si, Mariabeatrice Cavarretta è la moglie di Michael Arcieri? La risposta è una domanda…e allora? La citata è persona di spessore che lavora a titolo gratuito, con competenza e passione. Dove sta la negatività? In questi anni ho visto passare sotto le volte del Palatrieste soggetti ben più “appariscenti” e strapagati, totalmente immobili e bravi solamente a mettersi a tiro di telecamera per mostrare la propria impalpabile sostanza. Diamo invece credito a chi lavora in silenzio, nel bene e nel male chi produce, chi sbaglia proporzionalmente a quello che fa. Il consiglio quindi è di uscire da stereotipi, entrare nello specifico e soprattutto ASCOLTARE e VEDERE con occhi obiettivi quello che accade.

Chiosa finale: con Mariabeatrice Cavarretta ho parlato due volte, salutata diverse volte e non posso essere nella sua busta paga, visto che è vuota. Soprattutto rimarcare onestamente quello che è stato fatto sino ad ora è giusto indennità per tutti quelli che, al suo fianco, stanno traghettando la Pallacanestro Trieste verso un futuro meno anacronistico, più al passo con i tempi.

Raffaele Baldini