Archivi Blog

Oggi la sfida impossibile alla Serbia. Azzurri, “sporcatevi” e portate nella palude Jokic e compagni! (di R.Baldini)

Fonte: Superbasket.it

E’ il giorno di Italia-Serbia. La sfida “impossibile” è il risultato di un passo falso della Nazionale contro l’Ucraina, decisivo per confezionare un ottavo di finale. Premesso che la compagine allenata da Svetislav Pesic non sarà proprio così felice di affrontare l’Italia come quarta, rimane il fatto che il “gap” da colmare per Melli e soci, è ampio.

Come approcciarsi al match? Se c’è un punto debole dei serbi, di atavica memoria, è legato al gene cestistico radicato in un popolo orgoglioso, ruvido ma irrequieto. L’ideale sarebbe dalla palla a due creare quel “fastidio” per “sporcare” il senso di onnipotenza che Jokic e soci sentono nel maneggiare una palla a spicchi, portando la sfida sul terreno insidioso di una partita non convenzionale. Se si gioca a pallacanestro non c’è storia, gli azzurri devono assorbire quel carisma del proprio allenatore che si permetteva di fare l’inchino dopo aver buggerato Allen Iverson o giocare una finale scudetto con il naso che disegnava una “chicane”. Insomma un mix di intraprendenza, “figliodiputtanismo” e concentrazione per mettere un granello nell’ingranaggio serbo. E, ve lo assicuro, che se ai serbi qualcosa va storto, rischiano di sciogliersi come neve al sole per il senso di “far giustizia” singolarmente, bypassando il concetto di gruppo.

L’aspetto mentale poi non è trascurabile. Una squadra più debole ha anticorpi relativi, sente che il “momento del giudizio” può essere dietro l’angolo. Bisogna fare un lavoro psicologico importante per scacciare quel momento, tradotto in senso cestistico, non deprimersi a fronte di qualche break negativo subito, soprattutto in partenza.

Prevedo una partita più da Pajola che da Spissu (per fisicità e fase difensiva), prevedo qualche minuto di “legna” da parte di Biligha (uno che non conosce l’indietreggiamento), prevedo “provocazioni” sportive a Fontecchio, unico giocatore infermabile dell’Italia. Come, non parliamo di Jokic? Si, nei termini che è infermabile, quindi lasciando che la sua produzione cestistica faccia il suo corso. Ben più importante contenere ci complementi di lusso di questa corazzata serba, i vari Kalinic, Lucic, Milutinov, perché senza di loro il gigante dei Nuggets non può fare nulla (o quasi).

C’è un aspetto meraviglioso invece sbilanciato verso la squadra di Pozzecco: il mondo da per scontato una vittoria serba, non scommette un centesimo sugli azzurri. E questa è la tavola imbandita per stupire, per pensare di avere una possibilità su cento per ricacciare al mittente i “necrologi”, per camminare il giorno dopo un metro da terra.

Forza azzurri, divertite e… date fastidio!

Raffaele Baldini

Pubblicità