Il caso Pozzecco, una vicenda in cui ci perde tutta la pallacanestro
Vigilia di elezioni in ambito FIP regionale FVG, quale momento “migliore” (peggiore!) per sollevare un’inutile vicenda, non suffragata dai fatti, gestita nel più classico dei “regolamenti di conti” della più bassa specie. Non starò qui a sciorinare tutte le tristi vicissitudini che hanno portato alle dimissioni del consigliere Franco Pozzecco, uomo tutto d’un pezzo se ce n’è uno, uomo che con la stessa serenità con cui è stato coinvolto dal “gruppo Belvedere” nel progetto, si è giustamente fatto da parte quando è stata messa in discussione la sua integrità morale e professionale.
Quindi, nulla a che vedere con le logiche volute dall’alto, il passaggio obbligato che vedrà il prossimo consiglio passare da 8 a 6 elementi non cambia di una virgola il significato, tanto che lo stesso Presidente Giovanni Adami è stato un garantista della prima ora; la mia sarà una considerazione a margine di tutto questo, una denuncia sull’ennesimo sfregio a chi il basket lo intende come una “mission” per persone che ci credono, come formato da gente al di fuori di interessi economici, così com’è Franco Pozzecco.
Questa è un’altra vicenda di “inquinamento sportivo”, persone che gravitano nel mondo del basket con il precipuo intento di adoperarsi per interessi privati, gente che considera tutta la propria esistenza come una corsa a chi fa la voce più grossa con metodi leciti e non, gente che non ha scrupoli a screditare altrui figure per avere una propria giustizia sommaria, e chi ne va di mezzo come sempre è il movimento, già malato terminale da tempo. Sperare che Franco Pozzecco faccia dietrofront è utopico per chi conosce la persona, ed è difficile non essere dalla parte di chi ha speso salute, tempo, soldi e PASSIONE dietro ad un progetto per ricevere in cambio menzogne.
Sapete perché sto dalla parte di Franco Pozzecco?
Semplice, perché è un uomo che non ha mai chiesto e ha sempre dato al basket, un uomo che non ha fatto carte false per ruoli o posti di prestigio ma è stato insignito da terze persone, perché ingenuamente pensa pallacanestro come qualsiasi appassionato. E’ per questo motivo che io credo ad una professionalità e etica di questo tipo, ormai sempre più mosca bianca nel panorama POLITICO-sportivo, e metto la parola “politico” davanti nell’accezione più becera del termine. La pallacanestro regionale ha bisogno di Franco Pozzecco mentre Pozzecco non ha bisogno della FIP, all’età di 67 anni un combattente del basket è giusto che ritrovi l’aria più pulita dello stare in famiglia o della sua creatura, la Servolana, seppure la speranza di tutti quelli che hanno a cuore la palla a spicchi risiede in quel famoso “dietrofront” di cui sopra…
Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)
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