Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Semifinali? Ci si siamo. La Pallacanestro Trieste batte lo Shark Trapani e si prepara ad affrontare la Dolomiti Energia Trentino questa sera all’Inalpi Arena di Torino, in grado anch’essa di accelerare nel finale e battere la Unahotels Reggio Emilia. La compagine allenata da coach Galbiati (mio personale Mvp stagionale, fra gli allenatori) ha una solidità mentale molto simile a quella di Trieste; non patisce più di tanto i break, non è isterica nel voler recuperare e soprattutto ha tanta lucidità nei momenti che contano. Sempre per parallelismi, Trento nel quarto di finale contro Reggio ha palesato una serata non indimenticabile dei suoi “top-player” per eccellenza, cioè Anthony Lamb (5/15 dal campo) e Jordan Ford (3/11 dal campo), ma ha messo in vetrina quello che considero un italiano in rampa di lancio: Sailou Niang, vent’enne dal talento cristallino, quello che ti fa migliorare di settimana in settimana, quello per cui le prestazioni (18 e 7 rimbalzi ndr.) prescindono dal palcoscenico. L’atletismo, la capacità di correre sui 28 metri e un controllo del corpo invidiabile, lo rendono un elemento complesso da marcare. Inutile girarla attorno, se Myles Cale è stato il cecchino di serata (6/7 dall’arco), il vero architetto del successo finale trentino è stato Quinn Ellis, 14 (!) assistenze per i compagni, canestri quando viene richiesto ma soprattutto un totale controllo del ritmo; l’americano infatti, ha una straordinaria capacità di sapere quando far correre la palla e quando invece rallentare per giocare a metà campo. Probabilmente vivremo un match equilibrato, in cui è plausibile pensare che chi porterà a casa la finale dovrà farlo vincendo diverse volte la partita; per fare questo non trascurabile l’aspetto della freddezza dalla linea della carità; non è un caso che la Dolomiti Energia Trentino vince di 5 contro Reggio Emilia tirando con il 94% a gioco fermo (16/17). Un rischio che Trieste stava pagando caro sulla propria pelle: 16/20 per la formazione siciliana e 16/22 per quella triestina, con due sanguinosi errori di Markel Brown. I particolari, i dannati particolari…

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