Affronto l’argomento Christian-Campogrande sapendo di scottarmi… ma lo faccio perché una scottatura passa in poco tempo e soprattutto non lascia strascichi. Come già detto, trovo ingeneroso incentrare tutto il post partita di Pistoia sull’alterco fra allenatore e giocatore, pur registrando un’incauta inquadratura sul coach americano intento ad esternare il “disappunto” verso l’infastidito Luca. Stiamo diventando viziatini o l’indole triestina è sempre quella di cercare un motivo per ravvivare le proprie placide giornate sportive?

Parto da un assunto, anche questo già spiegato in video: quello che succede domenicalmente è figlio di una settimana, di mesi di lavoro, in cui le sfaccettature contano, in cui tutti i gesti o gli atteggiamenti fanno poi giurisprudenza all’atto finale. Non è quindi pensabile ergersi a giudici di una diatriba, non avendo tutti gli elementi della vicenda. In seconda battuta, siete sicuri che, se coach Christian avesse dato una ventina di minuti con la squadra sopra di 30 punti, sarebbe stato un encomio all’ala romana?

Partiamo dal fondo: Luca Campogrande è un ragazzo d’oro e un professionista serio. Ha sposato la causa triestina per sua volontà, cercando ogni anno il modo per uscire da un oblìo (a livello di prestazioni ndr.), per certi versi difficile da interpretare. Lo ha fatto anche rinunciando ad eventuali esperienze in seconda serie, a fronte comunque di uno stipendio importante all’ombra di San Giusto.

Trattandosi di professionismo, non si può prescindere dall’obiettivo finale, e per il momento l’allenatore americano, può piacere o meno, ma sta traghettando la squadra ai vertici della serie A italiana. Nel professionismo c’è e ci deve essere umanità, e mi sembra di capire che Jamion Christian non sia refrattario a questo concetto.  C’è anche l’esigenza però di essere coerenti con una propria idea tecnico/tattica, con una gerarchia che si ha in testa, peraltro molto complessa con un gruppo di 13 elementi.

L’esperienza mi porta a dire che il GM Mike Arcieri e, in primis Jamion Christian, avranno lasciato scivolare sotto la doccia la comprensibile rabbia di Luca Campogrande, quasi un modo come un altro per liberare tossine emotive ed equilibrare uno stato d’animo. Poi, con calma, “face to face” il chiarimento necessario, quello schietto che porta un soggetto a non dover per forza convincere l’altro ma a far capire il proprio punto di vista. Sono situazioni che capitano diverse volte, il rapporto fra i due compromesso definitivamente?

Probabile, ma la vita è fatta di scelte, anche drastiche, scegli tu con chi accompagnarti per raggiungere un obiettivo, quale esso sia.

Raffaele Baldini

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