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Dal Taliercio: analisi volando… ad un centimetro da terra

I meriti di un Coach (e del suo staff)

Premessa: l’esaltazione di una conduzione tecnica è proporzionata al valore dell’avversaria sulla carta, del curriculum dell’antagonista, delle logiche tattiche della vigilia. La sfida alla Reyer Venezia necessitava di una dose massiccia di “Moment” per venirne a capo: giocatori pericolosissimi in ogni ruolo, diverse soluzioni nel “defense-book” di De Raffaele, Granger e Brooks della partita nonostante la pretattica. Bene, guardando da bordo campo (commosso per cotanta grazia), vi posso assicurare che dal primo possesso si capiva che coach Legovich sapeva perfettamente come impostare la squadra secondo le forze lagunari sul parquet; non solo, i cambi sono stati al limite della perfezione (forse solo l’eccessivo utilizzo di Davis e la panchina di Bartley a cavallo del terzo/quarto quarto hanno pesato), ritrovando la lucidità sul -3 con tutta l’inerzia a favore della Reyer. Diciamolo sottovoce, ma siamo di fronte ad un possibile “big” fra i timonieri del movimento azzurro.

Non spostate nulla, l’equilibrio è sacro

Emanuel Terry è una certezza, e ben venga un upgrade nel ruolo. Non sarà certo facile inserirlo senza traumi in un contesto che viaggia a mille, soprattutto palesando solidità e compattezza di gruppo. Per questo motivo non forzerei uscite improvvide, nonostante il barometro non segni sereno. La chimica in una squadra di pallacanestro è fatta di tante piccole cose, di rapporti umani oltre che di gesti tecnici, è un qualcosa che viene costruito nel tempo e merita di essere rispettato. Il professionismo non aspetta nessuno, questo è vero, però alle volte un atto di sensibilità verso il gruppo può evitare un possibile deragliamento futuro.

Ruzzier, il regista che cambia “il film”

Adesso ci siamo, la revisione è fatta. Ripresosi la fase offensiva, Michele Ruzzier diventa il valore aggiunto della Pallacanestro Trieste. “Stanley Kubrick” ha rimesso mano alla regia, e il film “leggero” da piccolo schermo delle 22.30, diventa un colossal al Cinema di… Venezia. Ha occhi sulla nuca, ha perfettamente sotto controllo tutti i movimenti dei compagni e anticipa la lettura per assist illuminanti. Vildera era già calibrato, Lever in crescita nelle conclusioni ravvicinate, Spencer totalmente rinato sono il risultato (parziale) di quel valore aggiunto di cui sopra. Un playmaker vero è quello che antepone la miglior soluzione per servire i compagni liberi all’esecuzione personale, poi, quando serve, come un chirurgo, interviene di propria mano con precisione da giocatore maturo.

Quelle “scivolate” delle grandi che destabilizzano il campionato

Si potrebbero dire tante cose, si potrebbe farlo anche con alcuni rovesci opinabili di Venezia o Tortona, fatto sta che diventa eclatante lo srotolamento del tappeto rosso delle “big” Milano e Bologna verso pericolanti (peraltro in crisi di organico). Il punto è uno solo: la sconfitta ci può stare nel campionato più vivace degli ultimi anni, quello che non è contemplabile sono le scuse addotte per rovesci inaspettati; sento parlare di stanchezza in roster di 16/18 uomini, sento parlare di assenti quando alcuni attori sono più spettatori non paganti (anzi, pagati anche bene!) che atleti dediti alla loro professione. Se questo è un messaggio chiaro per svoltare verso la richiesta di tanti di partecipare solamente all’Eurolega bypassando il campionato nazionale, lo facciano, anche al più presto, senza destabilizzare un qualcosa per cui tante società fanno sforzo immani per conquistarlo.

Adunata all’Allianz Dome, riconoscimento doveroso

Giustamente alcuni razionali tifosi (è un ossimoro unire le parole “razionali” e “tifosi”?), avevano legato la propria scelta di fede al rendimento della squadra e alla bontà del prodotto sportivo offerto. Altri avevano anche avuto ritrosie scottati da una società fragile, che non proiettava un futuro sereno. Adesso tutto sembra ribaltato: la squadra vince e produce un basket bello da vedere, la società ha avviato un progetto ambizioso e sulla carta stabile per i prossimi anni. E’ giunto il momento di “risarcire” i giocatori, lo staff e la società, ma soprattutto ascoltare le proprie pulsazioni emotive, tornando nella casa della pallacanestro giuliana, l’Allianz Dome. Una sfida contro Napoli delicatissima, due punti che valgono sei, la voglia di riassaporare climi torridi in salsa biancorossa. Abbonamenti o biglietti che siano, è il momento di radunare tutta la famiglia, nessuno escluso.

Raffaele Baldini

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