Gherardini: “non avere rimpianti, ogni giorno una sfida!
Air Canada Center

“La pallacanestro è la stessa, la dimensione è diversa!”, questo potrebbe essere la sintesi ed il manifesto della conferenza stampa tenuta nella sala stampa del PalaTrieste “Cesare Rubini” da Maurizio Gherardini, vice-Presidente dei Toronto Raptors ed ex procuratore generale della Benetton Treviso degli anni d’oro.

E’ incredibile come ancora nel 2011 ci si riesca a stupire di quello che succede al di là dell’oceano, per un attimo si è rivissuto l’epoca dell’avvento dei primi stranieri in Italia di pallacanestro, carichi di storie, costumi e talento cestistico da affabulare le sobrie platee indigene; certo, qualche datato addetto ai lavori europeo potrebbe dire che il basket è altro, invece l’attenzione per il “confezionamento” del prodotto e soprattutto il fatto di renderlo business, fa si che la macchina viaggi a 6 cilindri invece che arranchi con uno come sta capitando in Italia.
La tangibile differenza fra la realtà nostrana e quella stelle a strisce sta nel “sacro testo” consegnato a tutti gli addetti ai lavori NBA: Gherardini ha spiegato come tutto il circo comandato da David Stern sia governato da un librone in cui, alla consueta maniera didascalica all’eccesso statunitense, vengono regolati comportamenti, appuntamenti, statuti, e tutto quello che fa parte del business. Si, è proprio questa la parola che torna spesso, non pallacanestro ma business, l’NBA è un paradosso in cui pur essendo i cestisti al centro di tutto, la palla a due è solo l’ultimo step dopo mille altri di tipo economico-gestionale.
Una volta entrati nel magico mondo, veramente ci si avvicina molto ai connotati fiabeschi, in cui l’arena è paragonabile al castello, e al suo interno stanze (spogliatoi, ristoranti, ecc.) delle più sfarzose e comode che si possano immaginare. Allora è normale pensare che a Toronto un giocatore possa nello spogliatoio avere la zona relax, la Jacuzzi e ogni tipo di accessorio doccia per il rilassamento del corpo e della mente, ma anche soddisfare i propri vizi culinari sfruttando la cucina (!!) al suo interno con tanto di chef a disposizione per pasti frugali o da nouvelle cuisine.
Interessante anche sapere come le arene d’oltreoceano siano sfruttate intensivamente per tutti i 365 giorni l’anno, lo sport è uno degli eventi a corollario di numerosi spettacoli, musicali e non.; insomma, ad ogni apertura dell’ Air Canada Center il business frutta 1,5 milioni di dollari, facile prevedere allora che spese come quelle per il mega schermo super tecnologico dell’arena, pagato 8 milioni di dollari, siano all’ordine del giorno.
Non si pensi però che tutti questi “artifici” inquinino lo sport più bello del mondo, anzi, la nascosta realtà degli atleti è fatta di sacrificio (negli anni i professionisti hanno elevato talmente tanto la competitività da sfruttare ogni santo giorno dell’anno, estate compresa, per affinare il gioco) e stress notevoli, tanto che Gherardini non ha avuto mezze misure per spiegare le clamorose sollecitazioni  a cui è sottoposto il fisico e la mente del giocatore NBA.
Per contro, per la legge del contrappasso, gli strapagati professionisti vivono da attori consumati, rifiutano conviviali e calorose cene coi compagni di squadra (usanza cercata di esportare dall’Europa da Gherardini, subito stroncata), amichevoli incontri con i dirigenti, vivono isolati ma in comunità.
Thi is the business!
Raffaele Baldini

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