E anche la piu’ brutta sconfitta e’ arrivata…

 

Ci siamo tolti questo pensiero, e anche senza pericolo di smentite: a Pavia l’Acegas disputa la peggior partita di questa stagione e perde pesantemente per 68-49; naturalmente parlare senza aver visto la partita e’ quanto di piu’ eticamente sbagliato, ma la cruda legge dei numeri inchioderebbe qualsiasi tesi contraria.

Infatti la lettura dei sacri testi scoutistici e’ facile quanto un quadro psico-attitudinale di Moruzzi e company: tirare con 19/55 dal campo per un misero 35% e perdere 22 palloni, vuol dire che dalla palla a due Trieste non e’ proprio entrata nel match, che la pancia e’ rimasta piena della festosa trasferta di Perugia e che nessuna congiunzione astrale degli astri avrebbe cambiato un’inerzia mai sfiorata, regalando cosi a Pavia il piu’ comodo assist per confezionare una prestazione da incorniciare e che rida’ ossigeno agli uomini di Baldiraghi.

Ora pero’, senza appunto andare oltre questa “timida” interpretazione alla sconfitta, e’ necessario fare un percorso a ritroso rispetto la canonica visione giornalistica nei confronti di un passo falso casuale, evitando quindi di far scivolare l’intoppo addolcendo il rientro in terra giuliana, ma accentuando la debacle per entrare mentalmente in una doppia sfida da far tremare i polsi, Torino e poi la corazzata Omegna.

Eh si, giocare in pochi giorni due partite di questa levatura impone alla squadra di coach Dalmasson un cambio di rotta rabbioso, perche’ e’ molto piu’ probabile ricavare energie aggiuntive da una reazione arrabbiata post Pavia, piuttosto che presentarsi all’appuntamento senza aver metabolizzato scossoni emotivi; ricordiamo quindi che la sconfitta di Pavia e’ pesante per due ragioni: la prima risiede nel fatto che in questo modo si e’ dato il Telepass a Trento per andare in fuga, la seconda e’ che si e’ perso contro una squadra obiettivamente abbordabile, quindi senza potersi aggrappare all’attenuante dei rapporti di forza.

Ora quindi grande attenzione, Torino ci aveva gia’ “suonati” tempo fa, alla quinta giornata, e Omegna non perde piu’ (e vince anche di 40 in trasferta), si giochera’ su un campo (il palasport di Chiarbola ormai certo) non propriamente assorbito dai giocatori, con profondita’ e luci molto diverse dal Palatrieste, il tutto in pochi giorni e con il dovere di non rianimare Perugia dal letargo in cui e’ caduta ultimamente.

Imperativo….rialzarsi con lo spirito che ha contraddistinto la squadra fino a questo punto, niente altro!

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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