Ed ora il nascondino non funziona piu’….

 

E ora che si fa? Si e’ nascosta dietro una quercia secolare le primissime giornate di campionato, poi dietro un palo della luce durante la fase intermedia, e adesso il nascondersi si fa goffo, dietro uno stelo d’erba: l’Acegas Trieste a 32 punti assieme alla Bitumcalor Trento, primi della Division e con un filotto di 4 vittorie consecutive, non puo’ proprio inventarsi piu’ nulla per volare basso.

Per meglio dire, il volare basso fa parte di una squadra che e’ ben conscia dei propri limiti, imprescindibile bagaglio per non perdere di vista un treno play off di fondamentale importanza; adesso pero’ viene il difficile, confermarsi quando le avversarie sanno chi sei e’ compito ben piu’ arduo, l’effetto sorpresa e’ svanito ed ha innalzato il grado di concentrazione in chi viene al PalaChiarbola (o PalaTrieste quale sia la sede). Ed e’ cosi che l’impegno di domenica contro la Co.Mark Treviglio diventa un test piu’ che probante sulle velleita’ dei giuliani in proiezione futura, contro una squadra atavicamente indigesta a Moruzzi e soci, contro una compagine con solisti di spicco quali Marino (super per la categoria), Augustin Fabi, ecc.

Fondamentale per Trieste sara’ non approcciare alla gara come con Siena, potrebbe essere una sanguinoso gap da concedere agli avversari senza possibilita’ di rientro; se la condizione psico-fisica dei triestini e’ in rampa di lancio, quello che il campo non ha evidenziato abbastanza (l’effetto vittorie ha mitigato il tutto) e’ l’incostanza nel rendimento della truppa di coach Dalmasson, apparsa poco incline a mantenere break positivi, giocandosi finali thrilling gratuiti. Per onesta’ intellettuale dobbiamo dire che tutto cio’ e’ coinciso con demeriti altrui, o per essere diretti, con ingenuita’ tecnico-tattiche avversarie.

Ed ecco che un demerito puo’ essere letto un merito accresciuto di Carra e soci, cioe’ quello di raddrizzare sempre partite che 99 volte su 100 si perdono, lottando e tessendo una maglia difensiva invalicabile, dando di sciabola e dimenticando il fioretto, trascinati anche da un ambiente, quello del PalaChiarbola, che cresce di domenica in domenica.

Insomma, domenica arriva la cosiddetta prova del nove, un nuovo test con una Treviglio in salute, allacciate le cinture….

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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