ACEGAS TRIESTE–CO.MARK TREVIGLIO 75-67
L’Acegas risponde alla prima simulazione play off, giocando e lottando alla propria maniera, venendo fuori con un veemente finale trascinata da un Chiarbola sempre piu’ pieno e caldo.
Inizio di match con Treviglio a subire un treno in corsa, l’Acegas che in veloci transizioni offensive fa male: 7-2 dopo tre minuti di contesa e Borra testardamente schiantato sul muro difensivo di Gandini; tre “cross” e una tabellata non sono il miglior viatico per Treviglio, ma il talento cristallino di Marino, sia in percussione che nel tiro da fuori, rimette in scia i bergamaschi (10 pt.): 20-19 primo quarto. Acegas che sfrutta le mani educate e la visione di gioco dei propri lunghi, per servire compagni per buoni tiri: 24-23. E’ sempre Marino il propellente bergamasco e il rebus in casa Trieste, fonte di gioco inesauribile, anche se per contro la difesa di coach Vertemati patisce i ficcanti tagli dei piccoli giuliani, Ruzzier su tutti; una statistica da tregenda ai tiri liberi (4/12 ndr.) non da spazio a illusioni di sorpasso per Planezio e soci, squadre all’intervallo con l’Acegas Trieste avanti grazie ad una “preghiera” di Ferraro da tre punti: 37-34. “One man show” Marino, se non segna crea, beneficiato di turno Jacopo Borra con un facile canestro da sotto per il -1 (40-39), e terzo fallo pesante di Ferraro. Sorpasso di Cazzolato e mini allungo di Zanella, time out riparatore di coach Dalmasson; Acegas in bonus e in difficolta’, ospiti che sfruttano le gite in lunetta, percentuali che migliorano leggermente e vantaggio minimo garantito esterno sul 44-47. Momento bollente del giovanissimo Ruzzier (pur considerando lo 0/4 dalla lunetta), due triple fanno esplodere Chiarbola, con sanguinoso terzo fallo di Marino. L’impressione e’ che, senza la linfa di Marino e con un Fabi perdurante sul pino per quattro falli, Treviglio soffra a trovare credibili terminali, ma il -2 (52-50) rappresenta un motivo per sorridere per i bergamaschi e una preoccupazione in piu’ per Dalmasson. Ed e’ ancora Marino, ad ogni allungo giuliano il play bergamasco mette la firma d’autore per colmare il gap, sempre imitato da Michele Ruzzier (autore del quarto fallo); nuovo sorpasso con il rientrante Fabi da tre punti, 59-60 a 6 minuti dal termine. Dalmasson indovina la scelta della partita, usa l’arma tattica del fresco Bonetta per attaccare Marino gravato di falli, ed infatti Vertemati e’ costretto a richiamarlo in panchina dopo la quarta infrazione; dove finisce Marino comincia Fabi, ma Trieste ha il solito Carra che sente l’odore del sangue e azzanna a dovere, segnando punti pesanti. Mini supplementare sul 66-65 a 2’36” dal termine dell’incontro, difese che aggrediscono e canestri “tappati”, Bonetta con clamoroso senso del dramma con una tripla chiude virtualmente il match e la benzina di Treviglio finisce sul quinto fallo di Marulli: 75-67 sul tabellone al quarantesimo e il PalaChiarbola festeggia come non lo faceva da tanti anni, la sensazione e’ che gli appassionati giuliani abbiano ritrovato la gioia di venire la domenica al palazzo, per vedere giocare Moruzzi e soci e non per una stanco obbligo di costume.
Il migliore: Luca Bonetta (Acegas Trieste)
Dalmasson ha chiesto alla sua guardia, entrata a freddo nei momenti decisivi, di non essere timoroso e lui non lo e’ stato, ha chiesto di attaccare Marino e lui lo ha fatto, ha chiesto di difendere e lui lo ha fatto…a tutto questo aggiungete 6 punti in 11 minuti e la tripla decisiva: santo subito!
Il peggiore: Roberto Marulli (Co.Mark Treviglio)
18 minuti per segnalarsi alla cronaca per 5 falli commessi a tempo di record, in una prestazione oltre che poco incisiva anche poco propositiva; un solo tiro dal campo e’ troppo poco.
Arbitri: i sig.ri BOSCOLO e BORGO, voto 6
Prestazione molto puntuale quella della coppia in grigio, macchiata solo nel finale da qualche fischio dubbio, purtroppo pero’ incisivo in quanto nel momento clou della sfida; diciamo che questa volta Trieste non puo’ lamentarsi, pur considerando che ha meritato la vittoria.
Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)
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