La societa’ rassicura: “stagione e conti non a rischio, il futuro aggrappato a speranze”
Il silenzio e’ sempre foriero di fraintendimenti e supposizioni spesso sbagliate, per cui la vicenda societaria che ha colpito l’ex Presidente Tommasi e tutto quello che ne ha conseguito non poteva che provocare mille scenari, nessuno suffragato da fatti concreti. La societa’, per bocca dell’Amministratore delegato Fulvio Degrassi, quindi il piu’ competente soggetto in materia economica, chiarisce senza titubanze: “l’attuale annata non e’ a rischio da nessun punto di vista, le vicissitudini che ci hanno colpito negativamente, in una societa’ come la nostra che pianifica per tempo, pur considerandole come un’ evenienza non prevista, saranno ammortizzate senza traumi. In pratica l’Acegas Aps coprira’ il “buco” di 300 mila euro lasciato scoperto come anticipo dei soldi previsti per la prossima stagione.”
La conseguenza invece e’ legittimamente un sinistro presagio per il futuro, la logica del pagare oggi avendo meno domani mortifica i voli pindarici sulla Legadue (ammesso che sia conveniente farla la stagione prossima con la riforma l’anno successivo), e anche su questo Degrassi trasparentemente chiosa: “si, se l’Acegas aveva previsto 500 mila euro per l’annata 2012/13, il budget avra’ un ulteriore ridimensionamento avendo 200 mila a disposizione; qua non occorre essere un matematico o un filosofo per dire che due sono le strade che si schiudono all’orizzonte, una e’ quella di fare un altro campionato in DNA con una squadra di giovanissimi sul modello della Consum Siena, e abbiamo dimostrato che il vivaio e’ all’altezza, la seconda strada e’ quella gia’ intrapresa da un po’ di tempo di coinvolgere altre realta’ imprenditoriali, sulla stregua di una stagione entusiasmante che la Pallacanestro Trieste 2004 sta regalando ai propri tifosi”.
La politica del low profile, nessuno si spinge oltre ma si parla gia’ di possibili trattative in corso con aziende importanti, sarebbe pero’ deleterio sparare a salve nomi e entita’ che non hanno fondamenta, illudendo una citta’ che da poco ha riscoperto la gioia di godere della pallacanestro e la serenita’ di avere una societa’ seria alle spalle.
E sta proprio nelle intenzioni di squadra e societa’ il messaggio piu’ forte che arriva ai tifosi, conclude Degrassi: “ la partita di Trento sta a significare quanto teniamo al primo posto, abbiamo fatto riposare i 3 big in funzione di questo e siamo pronti a giocarcela fino in fondo, neanche un po’ svilendo entusiasmo e mortificando obiettivi che ci stiamo prefiggendo.”
Quindi nessun “effetto Triestina”, nessuna torbida situazione dietro lo stop dei 3 ex Omegna a Codogno, solo una contigenza negativa a cui far fronte con la massima serenita’ (e serieta’)….
In societa’ disposti ad aprire a qualsiasi investitore, senza “ma” e senza “se”
Altro chiarimento sul fronte dei vertici della Pallacanestro Trieste 2004 e’ relativo alla questione di “chiusure” pregresse da parte soprattutto di Acegas nei confronti di possibili investitori esterni; la societa’ con a capo il Presidente Rovelli non pone veti a inserimenti di interessati soggetti economici, anche come main sponsor della squadra di basket.
Naturalmente, con accorta valutazione di questi ultimi per quello che concerne le garanzie e le solidita’, qualora ci sia un importante esborso possibile per aiutare la pallacanestro locale, non ci sara’ nessuna ritrosia; rimane una anomalia la questione del “mostro a due teste”, cioe’ il blocco prima squadra-under 19 gestito da Dario Bocchini e Dalmasson, e il blocco del Basketrieste gestito da Matteo Boniciolli e supportato dalla Fondazione CRT. Infatti, un imprenditore che gia’ investe in una operazione a perdere, troverebbe ancor meno conveniente investire in una prima squadra senza avere il vivaio, unica fonte di rientro, se gestito bene. Anche se tutto cio’ nasce ufficialmente per evitare un nuovo “effetto Stefanel” con relativo inaridimento di tutto il basket triestino…
Va bene abituarsi bene, ma i “vuoti” del PalaChiarbola non sono cosi gravi
Una cosa e’ vera, forse l’unica: nel big match contro Trento di mercoledi erano presenti meno spettatori che in altre occasioni al PalaChiarbola.
La grande notizia sta in questa considerazione? Forse, evidentemente a Trieste ci si e’ abituati bene, la passione per il basket viene valutata su metri di paragone molto ristretti, visto che non si fa riferimento al contesto italico per quello che concerne il numero di spettatori, almeno per il centro nord della DNA. Non solo, il piu’ attento lettore della rosea (Gazzetta dello Sport ndr.), si sara’ imbattuto nella pagina dedicata al turno infrasettimanale di campionato di serie A di basket, in cui si potevano leggere numeri tutt’altro che impressionanti: 2200 spettatori a Casale, 2000 a Roma, poco via a Teramo. Il mercoledi per molti, moltissimi atleti ed addetti ai lavori e’ giorno di palestra, gli orari serali per il trasporto pubblico sono sempre “nemici”, la convinzione e’ che se la partita si fosse giocata di domenica il tutto esaurito ci sarebbe stato eccome.
Si e’ tanto parlato della “chiesa” del PalaTrieste, risolta anche la questione del calore dentro un palazzetto, non si deve per forza cercare il pelo nell’uovo….
Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)
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