Ciao Chiarbola, come sempre….grazie di tutto!
Per buona pace di coach Dalmasson e delle giuste esigenze professionali di tornare alla quotidianita’ di allenamenti e partita al PalaTrieste, allo scoccare del quarantesimo minuto del match contro Ferentino, piu’ di qualcuno ha interpretato la sirena finale come l’ultima emozione vissuta al PalaChiarbola, il tempio della pallacanestro triestina che tanto ha dato e che anche questa volta non ha tradito, regalando diverse vittorie importanti, un tifo sentito e spontaneo, il caldo abbraccio di un rapporto che non morira’ mai.
Ebbene si, forse permeati da eccessivo romanticismo, ma la sensazione e’ che quei gradoni e quel disassato palasport non fara’ piu’ parte delle domeniche cestistiche degli appassionati, perche’ tale e drammatica e’ stata l’occasione per tornarci, e perche’ forse la storia ha fatto il suo corso, il meraviglioso PalaTrieste e’ il presente e sara’ il futuro, con la speranza di dare dignita’ sportiva a cotanto impianto. Non e’ ufficiale ma la notizia ufficiosa e’ che l’Acegas Trieste giochera’ il prossimo incontro casalingo contro la Bawer Matera al PalaTrieste, ultimo appuntamento prima della battaglia play off. Cosa portera’ in eredita’ l’esperienza nel vecchio impianto di Via Visinada?
Di certo una squadra ancora piu’ forte, forgiata dalle difficolta’ e dal lavoro duro, e la speranza che la passione e il calore della curva non si svilisca in inutili e sterili prese di posizione, la fede non ha confini e non puo’ essere misurata dalla sua “confezione”, naturalmente se c’e’ la volonta’ anche della societa’.
Alessandro….il Grande, e un’Acegas con tutti protagonisti
O coach Dalmasson e’ molto simile a Re Mida che trasforma tutto quello che tocca in oro, o la canotta Acegas che provoca un effetto “supereroe”, fatto sta che il roster relativo alla prima squadra sta allungandosi considerevolmente, passando da “coperta corta” in estate a problemi di abbondanza a marzo. E per fortuna che la situazione e’ questa, ad acciacchi di diversi big, per contro vi e’ una risposta sorprendentemente utile da parte dei giovanissimi: Ruzzier, Bonetta ed adesso Alessandro Scutiero, stanno rappresentando il valore aggiunto per Dalmasson.
Nuovo giro e nuova corsa, Alessandro Scutiero ci mette 10 secondi per entrare nel match contro Ferentino: recupera un pallone e mette una tripla, questo il viatico per una serata da ricordare, 20 punti con 5/10 dall’arco dei tre punti (ma la difesa ciociara pensava di dare liberta’ incondizionata al tiratore triestino?), e sempre a suo agio sul parquet.
Adesso veramente per le prossime sfide necessariamente si dovra’ andare nella direzione di scegliere gli uomini piu’ in forma, posto che i play off apriranno tutta un’altra storia, fatta di gente di esperienza e che sa gestire carichi emotivi e fisici di un livello piu’ alto; come a dire, dai giovani la spinta per lanciare la volata ai big in maglia Acegas!
Presidente Rovelli, la teoria sul pubblico e la Legadue non mi convince
Leggiamo con interesse e stupore le dichiarazioni del Presidente della Pallacanestro Trieste Luigi Rovelli al giornalista Matteo Contessa de “Il Piccolo” di Trieste. Se la prima parte diciamo e’ condivisibile nei termini del “volemose bene” previsto dal consueto protocollo diplomatico fra le parti (allenatore e istituzioni), la seconda improntata alla teoria del numero di spettatori-Legadue, personalmente, non convince.
Il Presidente parla che con il numero esiguo di spettatori del giovedi contro Perugia non e’ pensabile fare la Legadue, e che con un numero tale di spettatori non risulta facile attrarre sponsor a supporto della causa pallacanestro in futuro. Vorrei fare presente alcune cose a margine di queste considerazioni: basterebbe andare a vedere i numeri di spettatori della Legadue in un turno infrasettimanale per capire che Trieste sarebbe, con i numeri di giovedi contro Perugia, nella media italica; in serie A, un mercoledi di campionato, ha avuto su 3-4 campi una media di 2000 o poco piu’ spettatori….
Poi ricordo che, oltre al confezionamento di una squadra, fatto molto bene peraltro, esiste anche tanto altro che fa di una partita di basket….uno spettacolo; si chieda il Presidente come mai un Conrad McRae o Ivo Maric portavano 6 mila persone al Palatrieste? esattamente quel salto di categoria che fa degli attori protagonisti un motivo di interesse. Oltre a questo, un Presidente dovrebbe farsi la domanda: “cosa ha fatto al societa’ per coinvolgere una citta’ al fenomeno pallacanestro?” Bene, al di la’ del gia’ citato merito sportivo di aver fatto una squadra ottima, la risposta sarebbe insita proprio nel calo di interesse della gente, e’ stato fatto poco o niente, sempre nel malcostume che tanto “Trieste e’ una citta’ di basket” o “tanto lo zoccolo duro il basket lo segue sempre..”.
Ultima considerazione: che soggetti economici siano interessati al numero di appassionati che seguono l’evento, non sta in piedi. Una volta c’erano i magnati legati alla palla a spicchi, dei visionari che soffrivano come primi tifosi, lo sponsor che investe nel basket del 2012 NON LO FA PER INVESTIRE ma perde dei soldi in virtu’ di possibili interessi sul territorio, che esulano da logiche sportive, quasi sempre.
Oltre a tutto questo, la mia idea e’ che nessuna realta’ economica importante si e’ affacciata ultimamente alla societa’ Pallacanestro Trieste 2004 anche per due motivi: uno strettamente locale, fatto di tanti investimenti sperperati senza criterio (vedi a suo tempo Generali), il secondo, al di la’ delle considerazioni sopra, perche’ la societa’ non ha mai avuto in mano un progetto basket serio, lungimirante, curato in ogni aspetto, per convincere qualcuno a vivere questo “azzardo” economico.
Se poi quanto detto dal Presidente e’ un modo elegante per dire che non ci saranno dinero per un’eventuale Legadue, allora mi sta bene….
Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)
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