Ci sono delle favole che vanno vissute intensamente

Muggia, cittadina avamposto giuliano verso l’est di 13.000 abitanti, un realtà che da sempre mastica e vive di pallacanestro, in particolar modo quello femminile, oggi vive un sogno ad occhi aperti, materializzato in quel di Milano, nella domenica in cui tutte le attenzioni erano rivolte all’attesa partita fra Cagliari e Juventus allo stadio Nereo Rocco.

Una favola partita da molto lontano, dalla promozione in A/2 della scorsa stagione, con un manipolo fra giovani ed esperte ragazze triestine, animate da uno spirito di gruppo fuori dal comune, dalla abnegazione figlia di una passione per la palla a spicchi, il tutto gestito magistralmente da un ottimo coach quale Matija Jogan; l’entusiasmo, si sa, è un compagno di viaggio foriero di possibili imprese, e probabilmente la salvezza nella categoria superiore, con gli unici innesti di Valentina Primossi e della slovena Ajda Gabrovsek da Skofja Loka, poteva rappresentare già un ambiziosissimo obiettivo.

Invece, il bello della pallacanestro è anche questo, l’umiltà delle ultime arrivate unita alla crescita di un gruppo che ha trovato i giusti tasselli anche nel mercato, ha fatto si che la stagione regolare tracciasse un crescendo rossiniano portando Borroni e company ad un clamoroso quinto posto, meritato pass per i play off promozione. E anche qui il peso delle parole e il convogliare quello che a tutti gli effetti risulta essere un premio alla stagione regolare, da vivere con la spensieratezza di chi ha già ottenuto più del massimo, in un motivo in più per scrivere un’altra pagina di questa favolosa stagione.

Dopo la prima sconfitta (onorevole ndr.) in terra milanese contro la forte Lucsa System per 57-49, il ritorno al Palaquilinia non traccia connotati del classico congedo dal “pubblico amico”, la vittima sacrificale improvvidamente considerata dopo gara1, inrealtà è la belva ferita che reagisce di carattere, pareggia la serie con un quasi identico punteggio (58-50), mettendo il più fastidioso granello di sabbia nell’ingranaggio milanese; dicevamo, carattere e voglia di stupire, faticare per fare quel metro in più scivolando in difesa o per tagliar fuori l’avversaria, in una sfida “vincere o morire”, lontano dal caldo abbraccio dei propri tifosi, e la pagina per continuare il sogno viene scritta,  indelebilmente nella storia di Muggia, una vittoria 49-52 che racchiude tutto quanto è pallacanestro, pallacanestro vera e vissuta.

Ora l’approdo alle semifinali con la Vassalli Vigarano, ma non sarà il futuro e la prima della classe a sbiadire fotogrammi di un’annata indimenticabile, questa volta il risultato finale forse sarà il “the end” delle favole, e, se mai arriverà, sarà all’ultima pagina del libro di un ricordo unico….

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

Lascia un commento