Austostima debordante, ora non ci sono limiti per questa Acegas

Ve lo dico chiaro e netto: se una squadra va a gara due di play off in trasferta e sfodera una prestazione come quella dell’Acegas al PalaCingolani, vuol dire che ci sono tutte le carte in regola per mettere in difficolta’ Omegna, anzi no, clamoroso in terra laziale, Ferentino va in finale battendo la corazzata per 78-71!

La serata da favola al tiro non deve fuorviare, e’ un semplice fatto di coincidenze, aiutate certamente da una serenita’ derivante da gara uno e soprattutto da un percorso di crescita costante; quello che veramente ha impressionato e’ stata l’impatto da microonde della panchina, Scutiero e Zecchin su tutti, quasi a voler far capire a Traini e soci che chiunque avesse vestito la canotta biancorossa in serata, avrebbe fatto male (cestisticamente parlando) all’avversario.

L’Acegas Trieste e’ la trasposizione perfetta di un momento globale sotto il canestro che respira l’aria pura quasi dimenticata di un po’ di anni fa, entusiasmo cittadino tracimante che ha portato infrasettimanalmente un manipolo di irriducibili fino nelle Marche, voglia di tornare al Palatrieste e a vivere di emozioni collettive, e la squadra con il suo timoniere Dalmasson si lascia trasportare da questo benefico vento che spinge alle spalle.

La strada e’ ancora lunghissima ma l’essere arrivati in finale prima di tutto e’ un risultato lodevole a prescindere, poi c’e’ la convinzione di avere messo in cassaforte un pass per la Legadue celato dietro i turni prossimi di play off; la strada sara’ lastricata di insidie, lo dimostra il “cappottino” di Trento a Napoli, la Ferentino corsara… Trieste pero’ e’ da ottobre che fa la parte dell’outsider ed e’ arrivata fino a qua.

Ora la palla passa alla citta’, un evento come questo DEVE essere motivo di orgoglio e di coinvolgimento, il futuro della pallacanestro passa anche per i numeri, che se per lo scout rappresentano fredde statistiche, per i “padroni” della societa’ sono sinonimo di responsabilita’ e un monito: non si faccia passare l’ennesimo treno utile per ridare dignita’ alla storia cestistica triestina..

E per gli amanti dei numeri, la serata da sogno di Recanati, chiusa sul 59-101, 5 giocatori in doppia cifra per Trieste, 23/30 da due, 12/29 da tre punti e un clamoroso 120 di valutazione!

Dalla radio giunge alto il grido “andiamo a Roma (Ferentino ndr.), carovana a Roma…”, coach Dalmasson sa benissimo che se la squadra di Carrizo ha battuto Omegna un motivo c’e’ ed e’ validissimo, per cui l’imperativo e non abbassare la guardia ma se possibile innalzare il grado di concentrazione per l’ultimo ostacolo prima dell’obiettivo innominabile, potendo contare sul fattore campo casalingo, necessariamente un fattore da 4000 anime!

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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