CENTRALE DEL LATTE BRESCIA – ACEGAS TRIESTE 84-67

La TV nazionale accende gli schermi in quel di Brescia e l’Acegas si spegne, facile vittoria della squadra di casa in una partita mai messa in discussione. Quintetto base comandato da coach Martelossi con Stojkov, Jenkins, Giddens, Barlos, Brkic, risponde Trieste con Ruzzier, Filloy, Thomas, Mescheriakov e Brown. Acegas che rinuncia a tiri con spazio per servire giocatori al limite dei 24 secondi forzando le conclusioni, esperimento da quintetto di Mescheriakov non ben consigliato da due falli immediati, la squadra di casa con alcune novita’ in quintetto parte bene e comanda 3-0; si segna poco e per i giuliani nulla in quattro minuti, 6-0 con buon impatto del greco Barlos. 0/8 al tiro per l’Acegas in sei minuti, e’ troppo anche per coach Dalmasson che chiama un time out riparatore, la squadra di casa senza far nulla di trascendentale acquisisce da subito morale e inerzia guardando l’eloquente tabellone: 8-0. Non poteva essere che Thomas a rompere il ghiaccio per gli ospiti, Barlos “scherza” in area pitturata contro un impalpabile Mescheriakov, un gioco da tre punti di Stojkov scava gia’ un piccolo baratro, 15-2; dramma sportivo puro per l’Acegas Trieste lancia una Leonessa alla ricerca proprio di fiducia immediata, il finale di quarto non manda i titoli di coda solo perche’ trattasi di dieci minuti di partita: 24-4 (-48 di valutazione fra le contendenti ndr.). Il nuovo arrivo Gino Cuccarolo patisce due fischiate contro ma fa il suo dovere sulla tavole parchettate, Jenkins colpisce da oltre l’arco a per Trieste e’ notte fonda, 29-10 dopo 4 minuti di seconda frazione; mattanza continua, Filloy sembra ridare colore ai biancorossi ma un parzialino di 5-0 con Loschi costringe al nuovo time out Dalmasson sul 36-14. Unico sussulto aggressivo Acegas verso la fine dl secondo quarto, raddoppi forti a meta’ campo producono un paio di palle recuperate e l’unico uomo degno di nota, Jobey Thomas, lima un po’ il parzialone negativo (38-19); le squadre vanno all’intervallo sul 42-26 su canestro di Ruzzier, ma la sensazione e’ che ci sia una sola squadra al comando con un solo ostacolo, Jobey Thomas. Luca Gandini troppo molle e difesa altrettanto leggera di squadra, non cambia il canovaccio tecnico del match, se non nel maggior feeling dei triestini con il canestro, 46-34 dopo quasi 4 minuti di contesa; un antisportivo fischiato a Gandini rigetta le velleita’ ospiti, il solito Barlos punisce e coadiuvato da Giddens ricaccia al mittente il pallido tentativo di rimonta Acegas (53-34). Barlos esce con una standing ovation meritata, Thomas e’ veramente spettacolare per orgoglio e pallacanestro nelle mani, ma e’ decisamente la serata di Brescia, canestri difficili e senza ritmo segnati sono piu’ che un segnale di un’inerzia a senso unico, finale di quarto 62-42. Ultimi dieci minuti ovviamente per gli archivi statistici, per i padroni di casa c’e’ gloria per un po’ tutti e soprattutto entusiasmo per un pubblico demoralizzato dall’esordio in casa jesina, Trieste invece mette a nudo in una botta sola tutti i limiti palesati dai critici in sede di mercato, cioe’ la mancanza di profondita’ con un gioco d’area degno di questo nome e un destino legato spesso a fortune nel tiro da fuori; 84-67 alla sirena conclusiva e quello che alla vigilia era uno stato d’animo di due squadre, dopo la conclusione del match risulta diametralmente opposto.

 

Il migliore: Nikos Barlos (Centrale del Latte Brescia)

Il greco produce tanto nei minuti decisivi, cioe’ quelli relativi ai primi venti minuti di gioco, quelli in pratica in cui ci poteva essere partita, poi 18 punti aiutano a regalargli la palma dell’mvp.

 

Il peggiore: Nikita Mescheriakov (Acegas Trieste)

Non riesce niente al mancino di Dalmasson nella serata bresciana, non difende dal primo secondo e attacca peggio, il jolly Acegas incappa anche in banali palle perse. Fantasma.

 

Arbitri: voto 7

Partita non difficile ma arbitrata con personalita’ e precisione, il risultato mai in bilico certo ha aiutato la terna, il rischio poteva essere di errori di superficialita’, scongiurato.

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