Quando si attacca l’area, non avere lunghi non vuol dire non avere profondità
Qualcuno adesso potrebbe seriamente entrare in crisi d’identità cestistica, chi fino a ieri aveva focalizzato in un reparto il problema dell’Acegas Aps Trieste; ora, dopo il 27 di valutazione di Gandini e i canestri da sotto di Urbani, Mastrangelo, ecc. come suffragare le ipotesi originarie? Con il massimo rispetto per un’icona del ruolo come Davide Cantarello (fra l’altro inserito nel roster per altre ragioni…), non si può pensare che il suo innesto abbia cambiato volto alla squadra, il concetto è di tutt’altro tipo. Infatti il problema nato sulla stregua della debacle bresciana non sta nel aver o meno totem d’area di centimetri e tonnellaggio, ma come tutta la squadra attacca il canestro dando profondità al gioco Acegas. Si, perché quando le avversarie incontrano Trieste tatticamente la logica veicolerebbe le attenzioni sul perimetro, una sorta di barricata atta a fronteggiare le mani torride di Thomas, Filloy e company; è bastato che Ruzzier o chi per lui rompesse la “barriera corallina” ospite per trovare un’infinità di soluzioni comode, da sotto, come anche per scarichi esterni (vedi le beneficiate di Marco Carra). Certo, la carenza di un lungo, ora con l’assenza di Brown, è acuita, però grazie al cielo la pallacanestro regala spunti tattici interessanti per ovviare ai problemi, se poi Luca Gandini fa 12 e 10 rimbalzi, è un bell’andare…
Istruzioni per l’uso: la prima è reazione d’istinto, la seconda evidenzia il gap
Occhio alla crisi di rigetto: il basket traccia spesso connotati abbastanza chiari, e una delle leggi non scritte è che quando ad una squadra viene tolto uno dei leader, la prima partita “con handicap” è puro moto d’orgoglio che genera energie supplementari nascoste, dalla seconda invece si paga dazio. Per cui la fantastica prestazione contro Ferentino deve mettere in guardia Thomas e soci dal prossimo impegno casalingo contro la Givova Scafati, compagine già forte di suo e che potrà quindi beneficiare dell’assenza di Brandon Brown.
C’è posta per te…
Il cda della Pallacanestro Trieste 2004 martedì si riunirà per una delle sedute più importanti della stagione, forse; si decide il futuro prossimo della squadra e in particolare gli argomenti di primaria importanza sono due: il rinforzo sotto canestro e il tamponamento momentaneo per l’assenza di Brandon Brown. Diciamo subito quella che è una certezza, qualsiasi giocatore nuovo che vestirà la maglia Acegas Aps non sarà “straniero”, troppo rischioso giocarsi l’unico visto previsto per la Legadue ad ottobre. Il “borsino” di inizio settimana, giocando un po’ con i numeri (giusto per essere poi oggetto di scherno al momento della conferma), dice 70% Daniele Magro (ora chiuso nelle rotazioni a Venezia), 25% Christian Di Giuliomaria e 5% Roberto Chiacig. Si parla anche del possibile inserimento di un “passaportato” a gettone, ruolo quello del “4” fisico con attitudine all’area pitturata, ma qua evitiamo deliri per ricercare il futuro “mister X”. Non sarà di certo Igor Tratnik, giocatore visto con il Grosuplje in amichevole pre-stagionale, sentito direttamente sulla questione e deciso nello smentire trattative di alcun tipo con Trieste.
Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)
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