Playmaker, cosa è successo nel ventennio?

Come sempre la straordinaria attenzione dei nostri lettori aprono giornalmente interessanti scenari e spunti cestistici per un approfondimento; l’ultimo è un excursus su quello che è stato il ruolo del playmaker di matrice giuliana; playmaker, regista, prolungamento dell’allenatore…. chiamatelo come volete fatto sta che il ruolo più affascinante della pallacanestro ha radici alabardate. Sarà l’incrocio delle razze, sarà l’aria di mare mixata con quella collinare carsica, l’uomo che detta i ritmi del gioco, quasi sempre permeato da estro e personalità sopra la media, ha tracciato un percorso che dagli anni ’30 ai giorni nostri con Marco Spanghero e Michele Ruzzier ha illuminato il basket nazionale.

Vediamo alcuni dei protagonisti, con presenze azzurre, in questa “Hall of Fame” triestina:

 

 

Giordano Damiani, nato nel 1930, giocatore della Ginnastica Triestina, dal ’51 al ’55 con 26 presenza in Nazionale.

 

Stelio Posar, nato nel 1929, cestista ed allenatore, ha militato nella Pallacanestro Trieste, nella Pallacanestro Livorno, nella Libertas Livorno, nella Portuale Livorno e nella Fortitudo Bologna. Ha preso parte a tre edizioni degli Europei con la Nazionale nel ’53-’55-’57 collezionando 44 presenze e 231 punti.

 

Silvio “Cina” Lucev, nato nel 1934, ha militato nella Ginnastica Triestina, nella Gira Ozzano e nella Virtus Bologna. Ha vestito la maglia della Nazionale negli Europei del ’55-’59, collezionando 64 presenze; ritirato a soli 25 anni.

 

Nicola Porcelli, nato nel 1935 (in realta’ a Cherso) e deceduto nel 2010 lasciando un vuoto a Trieste forse incolmabile, come uomo, come giocatore e come allenatore. Ha militato nella Pallacanestro Trieste, nella Virtus Bologna, nella Pallacanestro Cantu’ e Snaidero Udine; ha preso parte agli Europei con la Nazionale nel ’53 collezionando solo 4 presenze, strano scherzo del destino per chi ha esordito a 17 anni.

 

Gianfranco Pieri, nato nel 1937 e’ forse stato uno dei piu’ grandi playmaker di sempre, ha militato nella Ginnastica Triestina, Olimpia Milano e Ginnastica Goriziana. Il suo palmares parla solo: 2 scudetti juniores, 9 scudetti serie A, 1 Coppa dei Campioni, presenza a due Olimpiadi, una Universiade a Tokyo, medaglia di bronzo al valore atletico nel 1965 e infine il giusto riconoscimento con l’ “Italian Basket Hall of Fame” nel 2008. La sua presenza azzurra consta di 61 presenze e 524 punti.

 

Giulio Iellini, nato nel 1947, anche lui con Pieri il più “decorato” a livello di trofei, ha militato nell’Olimpia Milano, nella Pallacanestro Varese, nella Pallacanestro Vigevano e nel Lazio Roma, ed ha vinto tutto: 2 Coppa dei Campioni, 2 Coppa delle Coppe, 5 campionati italiani, 1 Coppa Italia, nonché due bronzi con la Nazionale nel ’71 e nel ’75 collezionando 167 presenze per 910 punti. Nel 2010 è entrato di diritto nella “Italian Basket Hall of Fame”.

 

Stefano Attruia, nato nel 1969, il “musicista” che ha diretto le squadre in cui ha giocato, e da questo punto di vista può essere considerato il giramondo del basket: Viola Reggio Calabria, Pallacanestro Pavia, Virtus Roma, Libertas Livorno, Libertas Forlì, AEK Atene, Fortitudo Bologna, V.L. Pesaro, Olimpia Milano, Roseto, Real Madrid, Virtus Bologna, Pallacanestro Reggiana e Firenze sono state le sue tappe sportive. Alcune presenze in Nazionale, curiosamente essendo stato di scuola Don Bosco Trieste non ha mai vestito la maglia alabardata (come Pozzecco e Pecile peraltro).

 

Marco Lokar, nato nel 1969 figlio di quella scuola di estrazione slovena che ha regalato grandi giocatori e uno Jadran Trieste da favola negli anni ’80. Anche lui autentico nomade, a tal punto da vivere anche una controversa esperienza americana con Seton Hall (e la famosa querelle sulla bandiera statunitense non “accettata” sulla maglia dell’università durante la guerra del Golfo); Seton Hall, Jadran Trieste, Pallacanestro Trieste, Napoli Basket, Pallacanestro Trapani, AMG Sebastiani Rieti, Scandone Avellino, Ginnastica Goriziana, Aurora Jesi, Basket Napoli, Basket Trapani, Flying Balls Ozzano sono state le sue “case”, con la Nazionale da segnalare il bronzo all’Europeo cadetti nel 1985.

 

Gianmarco Pozzecco, nato nel 1972, decisamente e incontrovertibilmente il più estroso playmaker forse italiano di sempre, un “pazzo scatenato” che ha fatto impazzire mezzo stivale, giocando per l’A.P.U. Udine, Libertas Livorno, Pallacanestro Varese, Fortitudo Bologna, Saragozza, Khimki, Orlandina Basket, Servolana Trieste. Come nelle sue corde “amore-odio” il rapporto con la Nazionale e in particolare con Boscia Tanjevic, casacca che ha vestito per 83 volte con 594 punti, conquistando uno storico argento alle Olimpiadi di Atene 2004. Non c’è ambito in cui il “Poz” non abbia entusiasmato, anche come commentatore per La7, per Sky e Sportitalia, pronto ora per l’esperienza da allenatore e primo tifoso della Servolana Trieste.

 

Andrea Pecile, nato nel 1980 scuola Don Bosco Trieste, cannoniere senza rivali nelle giovanili, ha mantenuto una certa attitudine al canestro anche da professionista. Ha militato nella Ginnastica Goriziana,  V.L. Pesaro, Virtus Ragusa, Granada, Mens Sana Siena, Scandone Avellino, Granada, C.B. Sevilla Breogan, Crabs Rimini, Aurora Jesi, Biancoblù Bologna, dove attualmente gioca. “Sunshine” Pec è il più “spagnolo” dei playmaker triestini che hanno fatto carriera, anche lui curiosamente amante della propria città con cui ha “flirtato” qualche volta ma mai potuto indossare la casacca; in Nazionale 78 presenze con 517 punti e un oro ai Giochi del Mediterraneo in Almeria nel 2005. Ormai “re” dei campetti a Trieste ma soprattutto delle Olimpiadi delle Clanfe, manifestazione di tuffi alternativi di mezza estate.

 

Daniele Cavaliero, nato nel 1984, forse il “predestinato”, cresciuto nell’alveo triestino è stato inserito nel professionismo con la logica naturale dell’evoluzione in seno alla squadra della propria città; a parte quindi la Pallacanestro Trieste, ha militato nell’Olimpia Milano, Roseto, Fortitudo Bologna, Scandone Avellino, Sutor Montegranaro e V.L. Pesaro dove attualmente gioca. Presenze in Nazionale in continuo aggiornamento (saremo sulla cinquantina), attende sempre l’occasione della vita per “spaccare” il due la sua carriera. Devoto emotivamente alla sua città Trieste, non ha potuto per logiche di categoria, tornare a casa per cullare un sogno solo “assaggiato” ad inizio esperienza professionistica, l’impressione è che prima o dopo le strade si incontreranno fra lui e la sua città.

 

Ecco quindi la sintetica lista dei protagonisti triestini in un rettangolo di gioco con la bacchetta da direttori d’orchestra del gioco; giustamente il lettore pone un quesito legittimo: Cosa è successo a Trieste nel ventennio ’47-’69 in cui non si è prodotto nessun talento nel settore? Mamme e papà poco ispirati o un logica avulsa da qualsiasi contesto? Certo è che in effetti crea stupore nell’omogenea e cadenzata mappa di giocatori di alto livello nati in città dagli anni ’30 ai giorni nostri…..qualcuno riuscirà a chiarire l’arcano?

 

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

3 risposte a “Il mistero del ventennio a Trieste per i playmaker…”

  1. Avatar Guido Dreossi
    Guido Dreossi

    Tra i citati, e senza le ripicche verso i campioni recenti, mi sentirei di sottolineare, nella grande Sgt anni ’60, la grandezza di Pieri e Iellini, cui mi lega una vicinanza anagrafica e di militanza sportiva, ma non certo di valore; non dimenticherei i grandissimi goriziani, Vittori, campione di tre olimpiadi e l’indimenticabile Brumatti, idolo diciassettenne a Ts nel 65-66, l’anno prima dell’approdo al Simmenthal, quando io, allievo della stessa società, ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo.

  2. Avatar lele
    lele

    Magari non del livello di quelli citati ma alcuni ce ne sono stati, penso a Scolini,Starc,Bobicchio,Scabini,Bortolot,Pieri Mauro,tutti con qualche presesenza in serie A se non sbaglio…altri nelle serie B come ,Cerne,Persico, e forse dimentico qualcuno….tra i piu’ giovani anche Drocker,Palombita,Franceschin,Olivo…..

  3. Avatar Andrea74
    Andrea74

    Cavaliero rimani pure a giocare fuori Trieste per sempre, non sentiamo affatto la tua mancanza…

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