Mi corre l’obbligo specificare quanto ho riportato nell’articolo datato 22 gennaio “Alice nel paese delle meraviglie”,  e precisamente al punto:

…in un momento di seri problemi economici annovera fra le sue fila personaggi tenuti a busta paga più simili ad elementi d’arredo che a utili operatori a servizio della causa…

Lungi da me essere irriguardoso e poco elegante, soprattutto in virtu’ del fatto che ho il massimo rispetto per il prossimo; essendo spero una persona intellettualmente corretta trovo in effetti infelice la stesura della “pillola” sopra riportata, non nei contenuti ma nella forma. Il mio era un intendere molto piu’ generico e non contestualizzato, riferito al fatto che in una societa’ che fa fatica a chiudere una stagione, necessita’ vuole che chiunque a busta paga debba fare il quadruplo per supportare la causa, altrimenti non se ne viene fuori.

Chiunque si sia sentito chiamato in causa e’ il destinatario delle mie scuse piu’ sincere.

Raffaele baldini

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