Le chiavi contro Pesaro: solidità mentale, tenuta fisica e ali da contenere

Due squadre allo specchio, le rughe di una stagione complessa, gli acciacchi smaccati senza filtri, Pesaro e Trieste si affrontano per scacciare i fantasmi.
Questione di solidità mentale
Due avversarie con fragilità evidenti, acuite da poche certezze maturate nelle ultime settimane e tanti problemi da risolvere. Come sempre, in questi casi, la solidità mentale nel corso di una partita diventa decisiva, soprattutto quando è spalmata sui 40 minuti. Chi è fragile subisce maggiormente una spallata, un break. E’ importante reagire, pensare che un momento negativo faccia parte di un percorso di redenzione, faticoso, che potrebbe schiudersi con l’ultimo tiro, dell’ultima azione, all’ultimo secondo.
Tenuta fisica
Trieste e Pesaro sono con la spia rossa della benzina accesa da un bel po’ di partite. Condizione fisica relativa palesata nei secondi tempi, macroscopicamente nel terzo quarto a Sassari da parte di Deangeli e soci, nell’ultima frazione a Treviso da parte dei ragazzi allenati da coach Repesa. Bilanciare le forze durante l’arco dei quaranta minuti sarà fondamentale (anche perché è la terza partita in una settimana), l’apporto della panchina ancor più per dare agli allenatori la possibilità di far rifiatare i titolari. Imperativo trovare uno sforzo extra agonistico negli ultimi dieci minuti.
Ali da contenere
Sono anche difficili da scrivere, oltre che da marcare: Charalampopoulos e Cheatam (da vedere se ci sarà Austin Daye) rappresentano un pericolo reale per Trieste, quel valore aggiunto nel ruolo delle ali salvate dal “linciaggio” di una tifoseria pesarese arrabbiata con la squadra e con il coach. Il primo, molto versatile, è pericoloso da ogni zona del campo e sa sfruttare il fisico spalle a canestro, il secondo è una sentenza dall’arco. Molto importante in questa sfida avere un Lever difensivamente solido e “sporco”.
Terry e Spencer
Se Skylar Spencer sta meglio, può essere insieme al compagno di reparto Terry un valore aggiunto atletico a favore di Trieste. Dean Kravic lungo l’arco dei quaranta minuti tende a spegnersi, Leonardo Totè difetta di costanza nel rendimento e di concentrazione. Ovviamente il loro innesco passa dalle sapienti mani di Ruzzier, ma potrebbe essere una delle chiavi per mettere in difficoltà Pesaro in area pitturata.


Raffaele Baldini

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Pubblicato il aprile 23, 2023 su HighFive. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.

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