Sassari vince…anzi no, c’è Fernandez che da tre regala la vittoria a Trieste

20200202_183945In nome di Kobe Bryant, in nome di quella passione per la pallacanestro così affine alla tradizione triestina e a quella sarda. Il ritorno del “Poz” a casa sua per fare uno sgambetto ad un’Allianz affamata di punti, Dalmasson sceglie di aumentare la pericolosità negli esterni con Kodi Justice al posto del lungo Cooke, mentre la Dinamo fa esordire Dwight Coleby.

Parte fortissimo Sassari senza sbagliare un colpo, Trieste risponde a dovere e il match appare frizzante: 7-7. Coach Pozzecco sull’ennesimo ritardo difensivo e il canestro di Mitchell chiama subito time out per non gasare un ambiente già caldo di suo. Michele Vitali fa male dall’arco e materializza un’ottima uscita dal minuto, sorpasso sardo sull’11-14. DeQuan Jones vola ad altezze siderali per inchiodare la schiacciata del contro-sorpasso, 7 punti di fila per iscriversi a referto con personalità. Miro Bilan è un rebus per la difesa giuliana, cercato e ben servito dai compagni; in generale la fisicità degli ospiti ha il sopravvento su quella triestina. Primo quarto godibile chiuso sul 20-24. La squadra del Poz ha una pazienza offensiva encomiabile, ogni passaggio stanca la difesa di quel tanto che basta per trovare un ottimo tiro al ventiquattresimo secondo; allungo ospite sul 20-30. Coleby segna i primi due punti in maglia Dinamo, così come Hickman da quella linea da tre punti che sembrava un incubo: 27-32. in un momento non brillante, la compagine sarda ha il merito di procurarsi diverse gite in lunetta, per mantenere il vantaggio senza faticare troppo; Allianz invece troppo imprecisa nell’eseguire l’ultimo passaggio, fisiologico nuovo allungo sul 29-41. Akil Mitchell scuote il gruppo (per un attimo), squadre all’intervallo comunque con una padrona dichiarata, la Dinamo Sassari: 34-44.

Ancora superficialità in attacco per la squadra di Dalmasson e fragilità a rimbalzo, Juan Fernandez prova almeno dall’arco a rianimare la truppa: 41-49. Miro Bilan giganteggia in area pitturata, 15 punti e divario che si fa importante con parziale di 0-8 aperto. Qualche giro a vuoto degli ospiti, figlio di un gigioneggiamento prematuro, e l’Allianz torna a -10. Non c’è reale reazione triestina, la terza frazione si chiude con un comodo vantaggio esterno per 53-64. La Dinamo chirurgicamente punisce dallì’arco ogni timido tentativo di Trieste di riavvicinarsi, segno di una autostima importante e di una maturità in crescita. Nell’apatia generale ecco una scossa da una palla recuperata di Justice; Hickman in lunetta realizza due liberi con il tabellone che segna 64-70. Almeno quattro tiri che girano sul ferro per i giuliani, segno che la fortuna non aiuta i poco audaci; ospiti che tornano a comandare. Ancora Fernandez dall’arco per provare la rimonta, materializzata da 4 punti di fila di Washington e dalla tripla del solito Fernandez: 74-75. Finale thrilling, il “lobito” sbaglia la preghiera dall’arco, la bagarre è totale nell’ultimo minuto con gli ospiti avanti 76-77 dopo due liberi di Mitchell. Pierre fa 2 su 2 sempre dalla linea della carità, Washington segna da sotto per il parziale 78-79. Stefano Gentile bissa Pierre con un 2 su 2 con 13″ da giocare; c’è il fallo sistematico che regala due liberi a Fernandez e due a Spissu, che sbaglia uno. Juan Fernandez, un uomo solo al comando, segna la tripla della più clamorosa  delle vittorie 83-82 e pandemonio all’Allianz Dome.

Raffaele Baldini

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Pubblicato il febbraio 2, 2020 su HighFive. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.

  1. Diamo merito a mauro che a tutti i costi volle fernandez!

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