
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Pallacanestro italiana in cerca di identità, di nuove formule per arrivare ad accattivare il vasto pubblico, spesso ridotte ad una mera questione di numeri legati agli stranieri da inserire nei roster. Un’esigenza forte, anche in virtù dell’unica promozione dalla seconda serie è quella di riportare le grandi piazze come Bologna, Treviso, Siena, Trieste, Biella, Verona, Reggio Calabria, Roma nel palcoscenico più nobile della serie A. Un’idea lanciata nelle ultime settimane è quella di formare una prima serie unica a 24 squadre, divisa in due gironi, con 30 partite di regular season (andata e ritorno contro squadre della stessa conference, e una fase ad “orologio” da 8 gare in base ai piazzamenti contro avversarie non affrontate in precedenza).
Questo format dovrebbe entrare in vigore dalla stagione 2019/20 ed ha già un riscontro fra gli addetti ai lavori molto positivo, anche se il Presidente di Lega Egidio Bianchi frena: “progetto prematuro ma non impossibile. L’idea è quella di fare scelte audaci ma con razionalità.
Per un qualcosa di così ambizioso c’è bisogno di un progetto pluriennale.” Il Direttore Generale Mario Ghiacci, interpellato su questa possibile novità e come addetto ai lavori di una realtà interessata come Trieste, dice la sua: “mi piace questo format, innovativo e credibile. Sarebbe un cambiamento epocale nella nostra pallacanestro ma necessario, per ridare al movimento piazze importanti con impianti adeguati, solidità economiche e programmazione alla base. Mettere in pratica tutto ciò non è semplice, modificare i regolamenti in corsa è operazione complessa, ma come si presenta oggi la massima serie con 16 squadre mi convince poco.”
Quali i criteri secondo lei per inserire le società di A2 in questo macro contenitore? “Secondo me il primo fra tutti sarebbe quello dell’impianto, poi quello della solidità economica societaria. Tutto lo sport sta andando in questa direzione, il risultato sportivo gioco forza conterà sempre un po’ meno rispetto alle logiche aziendali. Con i presupposti di cui sopra posso dire che 6-7 realtà della seconda serie sono già allineate a questo possibile diktat: le bolognesi, Trieste, Biella, Treviso, Siena, Roma farebbero sicuramente parte del gruppo.”
L’Alma Pallacanestro Trieste papabile quindi a rientrare nel lotto, quali incognite? “Se mi chiedevate tre anni fa dicevo che le incognite erano praticamente tutte. Oggi, con una proprietà che garantisce serenità finanziaria, un AD come Gianluca Mauro a seguire costantemente la società e con il palazzo in gestione, posso dire che, al di là degli imprevisti, potremmo serenamente affrontare la serie A a 24 squadre.”
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