E’ sempre molto difficile parlare di qualcosa di cui immeritatamente se ne è fatto parte. Il nuovo numero (22) di “IES”, su un’idea del consorzio “Trieste Basket” e progettato dalla “PRANDICoM”, dedica le proprie attenzioni sulla passione numero uno in città, la pallacanestro. Lo fa proprio in concomitanza con l’avvento della proprietà statunitense, con il GM Michael Arcieri e l’allenatore Jamion Christian, un ponte simbolico con quelle che sono le origini pionieristiche del basket in città, quando Trieste era l’avanguardia in tal senso ospitando i fondatori del gioco (primo dopoguerra ndr.).

Sfogliando la rivista, splendidamente confezionata, è possibile capire perché Mike Arcieri ha subito aggiornato la sua lista di “Basket-city” dopo Bologna, Milano e Varese… mettendo Trieste insieme al Gotha. La nobiltà del gioco è declinata in forma uniche di aggregazione fra due canestri, i mitici Ricreatori, passando per idoli indiscussi quali Michael Jordan, con l’ormai celeberrima schiacciata che mandò in frantumi il cristallo del canestro; uomini di clamoroso impatto culturale con Bogdan Tanjevic, personaggi a tutto tondo come Gianmarco Pozzecco.

“IES” e il suo Direttore Responsabile Giovanni Marzini regalano un’istantanea di cui essere orgogliosi; una città spesso reclusa nelle pigre stanze del fatalismo che, nei decenni, ha saputo trovare nuova linfa per rinverdire questa tradizione cittadina. Finchè il cuore pulsa, il “paziente” è in vita, e non sarà certo una seconda serie a smorzare questa passione. Campetti all’aperto sempre più vuoti, proprietà da fuori città e Ricreatori spenti da una classe dirigente disattenta, ed ecco che tutto quanto sopra descritto potrebbe diventare un’istantanea ingiallita ed impolverata in una soffitta, fra qualche decennio.

Quanto è stato costruito non deve essere abbandonato. Se la Camera ha approvato la modifica dell’art. 33 della Costituzione aggiungendo «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme», questo deve essere inteso anche come rispetto per i teatri, i luoghi preposti per coltivare la “promozione del benessere psicofisico”. Con la modifica all’art. 33 bisogna fare anche un salto di qualità dal punto di vista politico, distribuendo risorse a tutte le discipline, a maggior ragione nella città più sportiva d’Italia, iniziando a pensare che i grandi ingegneri, economisti, fisici, ecc. saranno tali perché avranno attinto a piene mani da quello straordinario vissuto che è lo sport.

“IES” vuole essere non solo un numero per ricordare cosa è la pallacanestro a Trieste, ma anche una esclamazione a fine Giugno…

Qui la rivista digitale: https://issuu.com/www.triestelifestyle.com/docs/20230913_ies22_basket_lr?fbclid=IwAR2awlFZIu-v-Qc3vDNuqf52e7dcChtaiI60V-LlGBnMmhseuh-v5vVTblY

Raffaele Baldini

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