
REALE MUTUA TORINO
PUNTI DI FORZA
Coach Ciani
Uomo esperto di questi climi e di queste partite, allenatore che per conoscenza del gioco ha tante armi in faretra, rispetto ad un novizio coach Christian. La sensazione è che Franco Ciani abbia piena conoscenza del mezzo (Torino ndr.), soprattutto per quelli che sono i punti deboli da mascherare e gestire lungo l’arco della serie.
Esterni fisici
Vencato, Pepe, Schina hanno tutto, su entrambe le metà campo, per mettere in difficoltà Michele Ruzzier. Matteo Schina difensivamente è cazzuto, fisico e comincia ad essere “sporco” per una esperienza maturata sul campo, non parliamo poi di motivazioni quando di fronte c’è Trieste e un concittadino avversario. In attacco Vencato e Pepe possono sfruttare il fisico anche attaccando il ferro, ben sapendo che Michele non è un arcigno difensore.
Keondre Kennedy
Nonostante non vivesse il miglior momento fisico/atletico dell’anno, è giocatore di altissimo livello. Tanta qualità nell’ “uno contro uno”, sa segnare in tanti modi, soprattutto partendo con la palla in mano. E’ una guardia/ala piccola di 198 centimetri, dinamica, verticale e tecnica… mani piene per Deangeli e soci, anche in virtù di un altro pericoloso terminale esterno come Niccolò De Vico, 198 centimetri con particolare educazione balistica dall’arco dei tre punti.
PUNTI DEBOLI
Reparto lunghi
L’ex Marco Cusin è tanta roba, ma la carta d’identità non mente. Federico Poser sta vivendo un’annata clamorosa, ha dominato la sfida con Trieste ma ben sapeva di non aver di fronte Giovanni Vildera. Donte Thomas è un complemento che difficilmente “sposta”. La squadra giuliana invece ha 4 cestisti complementari, cioè con caratteristiche diverse, in modo da proporsi sotto svariate combinazioni; Menalo, Reyes, Candussi e Vildera possono far venire un mal di testa al reparto piemontese.
Ritmo
E’ paradossale come Torino “prenda fuoco” da soluzioni in transizione rapide ma che conservi un’anima da gioco ragionato a metà campo. La sfida con Trieste e Piacenza rappresentano le “mosche bianche” di un percorso con caratteristiche note, due partite giocate al “run and gun” e vinte (anche se era prevedibile con i biancorossi dalle rotazioni ridotte). La Reale Mutua potrebbe patire strappi durante l’arco dei quaranta minuti, sempre che siano fatti con criterio da Ruzzier e soci.
VARIABILI
Favore del pronostico e prima in casa
Due settimane di inattività, quindici giorni di attesa sapendo di essere la favorita, un palazzo dello sport che non si presume caldissimo. La compagine piemontese ha una responsabilità che cela il dovere di mantenere il vantaggio del campo, punto di forza venuto meno nelle ultime due uscite interne diciamo… non combattute allo spasimo. Conta tantissimo l’approccio, la confidenza con il canestro dalla palla a due per De Vico e soci, il viatico ad una serata semplice o complicata.
Come stanno Pepe e De Vico?
Due giocatori simbolo del temperamento torinese. Due giocatori elettrizzanti per come incidono nelle partite, per come arringano il pubblico, per come interpretano il gioco. Lo stato di forma sarà decisivo per vedere la versione migliore, altrimenti la Reale Mutua è una squadra molto forte ma claudicante.
Raffaele Baldini
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