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Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Ormai ci ha abituati Michael Arcieri, un attimo per rilassarsi…ed ecco che veniamo battuti in penetrazione sul tempo. La firma a sorpresa di Denzel Valentine, 31enne da Michigan di 198 centimetri, vara da subito l’ipotesi paventata dal General Manager del “6+6”, cioè 6 stranieri e 6 italiani per la stagione 2024/25. Giocatore che copre lo spot del “2-3” che mancava, quel vuoto attorno all’eventuale riposo in panchina di Markel Brown che lasciava qualche minima preoccupazione, legittima. Ora invece Trieste ha un reparto esterni pazzesco, sicuramente il migliore sulla carta nel post Stefanel, qualità diffusa e capacità di fare canestro in ogni modo. Il nuovo arrivato, il primo nella storia di Michigan State a ricevere il titolo di “National Player of The Year”, ha mano esiziale dall’arco (con un raggio che va ben oltre quello dei 6,75 mt), rilascio rapido, ma anche capacità di avvicinarsi a canestro sfruttando la morbidezza di polpastrello dai 3-4 metri. Con Valentine i quintetti possibili sono svariati, adattabili ad ogni situazione, con il trio Ross-Brown-Valentine abbinato a Brooks e Johnson per avere una cavalleria pesante, oppure con Reyes da “4” e Brooks da “5” per un quintetto leggero e aggressivo sui 28 metri. Ci sono infinite soluzioni, anche perché, volendo, il nuovo arrivato può assurgere al ruolo di playmaker aggiunto, in un “quintettone” possibile con Brown e Brooks esterni e Uthoff e Johnson sotto le plance. Adesso risulta anche più chiara la scelta del totem bianco sotto canestro; non serve un attaccante, in quanto c’è materiale umano in grado di produrre tantissimi punti in poco tempo, c’è bisogno invece di profondità d’area con un ricettore sveglio e che converta palloni utili a canestro. Ovviamente, l’altra peculiarità per cui Johnson è stato preferito ad altri, è la naturale predisposizione al rimbalzo, conditio fondamentale per “aprire” la rapida transizione per attaccanti di razza. La questione quindi per coach Jamion Christian non sarà principalmente di ordine tecnico/tattico, bensì di tipo motivazionale (soprattutto in atleti non più giovanissimi ndr.), per accendere una macchina che, se innescata, può viaggiare ad alte velocità e mettere paura a chiunque. Denzel Valentine rappresenta l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, dell’ambizione del sodalizio americano, di come si voglia da subito essere protagonisti in serie A, portando spettacolo sotto le volte del Palatrieste.
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