
Ci siamo. Si apre la settimana più calda dell’anno, quella che porterà la Pallacanestro Trieste ad aprire il sipario della nuova stagione in serie A contro la più nobile delle contendenti, l’Olimpia Milano (fresca vincitrice della Supercoppa), per incroci sportivi mai banali, carichi di significati. Come arriva la compagine allenata da coach Christian al grande evento?
Stato mentale
Il gruppo sta bene mentalmente, forte di una chimica evidentemente consolidata in poco tempo e figlio di una consapevolezza “guardandosi negli occhi”, capendo valori e potenzialità dei singoli a servizio del gruppo. I risultati della pre-season potrebbero dire qualcosa di diverso, in realtà l’unica debacle è stata contro Reggio Emilia a Jesolo, dopo però un’estenuante settimana con 4 partite giocate e una “battaglia” disputata contro la Reyer Venezia solo 24 ore prima. Soprattutto le amichevoli contro Lubiana e Vitoria hanno instillato in Deangeli e soci il senso di non piangersi addosso, di non trincerarsi dietro facili alibi (vedi assenti ndr.) per costruire una mentalità.
Le assenze
La sensazione è che Colbey Ross e Markel Brown saranno della partita, Justin Reyes no. Sensazioni, nulla più, ma bisogna anche dar credito al “stanno bene” dichiarato a più riprese da Mike Arcieri. Abbiamo imparato, nella stagione scorsa, a codificare la logica statunitense rispetto a pre-campionato, regular season e playoff, per cui filosofeggiare oggi su strategie conservative pericolose, in nome di una lettura d’insieme, ha senso relativo. Sono convinto che a giocatori d’esperienza e spessore come i sopra citati, basti un semplice sguardo per allineare il linguaggio cestistico.
Pazienza
Se affrontassimo la massima serie da neopromossa con l’impeto del Presidente Antonini a Trapani, faremmo il più classico dei “flop” da “ansia da prestazione”. Nel calderone di questa stagione ci sono ingredienti probabilmente giusti ma con tempi di cottura differenti: Jayce Johnson avrà bisogno di un paio di mesi per adattarsi (Spencer docet), Ross-Brown-Valentine dovranno calibrare la loro leadership per gestione dei palloni e momenti, la truppa italiana dovrà abituarsi al triplo salto carpiato di fisicità e atletismo, TUTTI dovranno dimenticare di “sapere”, ma aumentare il desiderio di “imparare” prima possibile.
Tifosi
Invito tutti gli appassionati, poco prima del “mezzogiorno di fuoco” domenicale, a leggere i roster delle due squadre sul tabellone, chiudere gli occhi, respirare profondamente…per poi riaprirli ed accorgersi che non è un sogno. Mai dar per scontato lo sport, più che mai a Trieste, ricordiamoci che grazie alla proprietà americana possiamo farci venire la pelle d’oca, vivere l’emozione di un palazzo stracolmo, affrontare una delle squadre più competitive in Europa. Insomma, possiamo vivere la pallacanestro al suo meglio, a casa nostra. Per chi avesse ancora qualche dubbio, consiglio di farsi l’abbonamento…
Raffaele Baldini
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