All’ombra del Vesuvio la Pallacanestro Trieste (sempre senza Justin Reyes) cerca una consacrazione dopo l’esaltante successo contro l’Olimpia Milano; di fronte l’ambiziosa Napoli di coach Milicic, rinnovata e per questo fisiologicamente alla ricerca della calibratura stagionale.

Parte forte la formazione di Jamion Christian con parziale di 0 a 7, sia sfruttando la vena di Brown che la profondità di Johnson; secondo fallo in un amen di Ross, reagisce Napoli con la premiata ditta Pangos-Copeland, 6-9 sul tabellone. Copeland caldissimo, Manning recupera e schiaccia e sul pareggio a quota 11 si accende il PalaBarbuto. Uthoff si iscrive al campionato con 4 punti importanti (su azione ndr.) e di pregevole fattura, torna avanti la compagine giuliana sul 11 a 17. Brown fa rimpiangere mezza Napoli con un quarto clamoroso (12 pt.), frutto del puro talento, partenopei che cercano di speculare sul bonus speso dai triestini e quindi con comode gite in lunetta. Manning con atletismo sulla linea di fondo, fallo antisportivo (secondo ndr.) comminato da una incerta terna arbitrale e inerzia che si sposta verso i padroni di casa: 21-20. Il quarto più lungo della storia si conclude con Treier ispirato e tabellone che segna 24-20. Ross torna a colpire dall’arco e mettendosi in proprio, Brown e Brooks seguono a ruota e Trieste riprende colore e vantaggio sul 26-30. Napoli trae qualche dividendo da transizioni rapide con Totè bravo a consumare in un amen i 28 metri di campo andando poi sopra il ferro, ma dalla parte opposta c’è uno scienziato come Brown che punisce ogni disattenzione avversaria; bonus speso in un amen dai partenopei, Copeland commette il secondo fallo e giuliani sempre avanti 30-34. Torna avanti la squadra di casa per ingenuità ospiti, compreso il terzo fallo ingenuo di Candussi in fase offensiva, parziale di 8 a 0 e nuova fiammata partenopea (38-34). Difende la squadra di Milicic con Williams sugli scudi, vola Napoli con Totè e ospiti spariti dal campo: 44-34. Brown dice 24, uomo solo al comando per riportare i suoi a -4. Squadre all’intervallo sul 46-42.

Valentine si sblocca con due triple, ma Ross commette il terzo fallo, tegola pesantissima per coach Christian; Trieste però mette la freccia del sorpasso sul +4, con immediato time out di coach Milicic. Totè rimane l’opzione più credibile dei napoletani, match sul filo dell’equilibrio: 55-55. Valentine prosegue il suo momento magico offensivo, Ruzzier insacca due triple e giuliani che non indietreggiano di un centimetro; anche Uthoff si sblocca dall’arco e Trieste vola a +6. Terzo fallo per Copeland, Napoli reagisce con caparbietà ma senza continuità; quarto fallo di Ross che si autoesclude dalla sfida, mentre i padroni di casa restano a contatto con i liberi di Manning sul 60-63. Valentine fa e disfa, come sempre, terza frazione chiusa sul 67-71 con l’ennesima perla di Valentine. L’americano non si ferma più dall’arco, anche se Copeland risponde immediatamente, sfida dall’alto tasso di spettacolarità balistica per attori di livello: 72-76. Gran momento del match, con Trieste che perde un paio di palloni banali e padroni di casa che si rimettono in scia con il gioco da tre punti di Dreznjak (78-79). Totè mette il tap-in del nuovo vantaggio interno, coach Christian chiama immediatamente time-out nel frastuono del PalaBarbuto. Momenti intensi, protagonisti stanchi ma in grado di raccattare giocate importanti; Uthoff abbassa la saracinesca in difesa, Trieste non approfitta concedendo a Napoli la tripla del possibile vantaggio e la conseguente “punizione” di Uthoff dall’arco, 80-85 a un minuto e 45″ dal termine. Pangos da leader insacca una tripla fondamentale, Brooks e Uthoff però reagiscono d’impeto con 5 punti consecutivi. Triestini che gestiscono il finale, allungando, conducendo in porto la seconda vittoria in serie in un campo difficile come quello di Napoli: 83-92.

Raffaele Baldini

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