Non mi vergogno neanche un po’… guardando l’immagine iconica di Michael Jordan ricreata da 800 droni che veleggia sopra Piazza Unità, mi son commosso. Non è crollo senile (o forse anche si), è un piccolo grande risarcimento ad una piazza che ha dato tantissimo ma che ha raccolto tutta la polvere di chi lucrava sulle proprie virtù. Mi commuovo perché questa volta è tutto nostro, non c’è nessuno che può svendere le nostre emozioni o mercanteggiarle, l’abbinamento di M.J. con la Pallacanestro Trieste è e resterà marchiato nella storia sotto l’egida Nike, nel ricordo nel mitico “Shattered Backboard”, quel volo che mandò in frantumi il tabellone dello storico palazzetto dello sport di Chiarbola (e la carriera di Tato Lopez).

Mi commuovo perché, senza esplicita pubblicità, una città si riversa di lunedì sera tarda, per respirare l’aria di un evento, qualcosa a cui Trieste non è abituata, ma qualcosa per cui pulsa di passione da tempo immemore. Centinaia e centinata di appassionati che hanno aspettato tutto il giorno, con un ansiogeno countdown, il momento, le ore 23.00, quel numero 23 che diede l’avvio alla leggenda, quella di Michael Jordan.

Vinceva le scommesse Angelo Baiguera quando era GM della Pallacanestro Trieste, sommettendo con tutti gli americani di aver avuto in città il migliore di sempre; eh si, M.J. quella calda serata di Agosto di 40 anni fa, vestì l’allora maglia con il quadrifoglio della Stefanel Trieste e non la lasciò più, a dispetto dei malcapitati casertani. Venne anche chiesto con gentilezza di dosare i voli successivi per mancanza di cristalli da sostituire, qualcuno venne beffato non osando chiedere le scarpe più costose della storia. Tutto è storia, tutto è un romanzo magnifico che possiamo gelosamente rivendicare. Per sempre.

Lasciate perdere il cinismo di quello che concretamente ha raccolto questa partnership, siate per sempre grati a chi ha messo Trieste in un posto d’elitè, a chi l’ha messa dove nessuno, dico nessuno, ha fatto nel corso dei decenni. Da oggi Michael Jordan e la Pallacanestro Trieste avranno un legame che avrà dei colori riconoscibili, una canotta e scarpe iconiche…oltre il ricordo di un momento memorabile.

Raffaele Baldini

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