Il Pagellone stagionale dell’Alma Trieste
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
PAGELLE 2017
Alma Trieste
Alessandro Cittadini: voto 6
Strana parabola quella del “Citta”: prima coinvolto e molto presente sul parquet, poi utilizzato come complemento ai margini delle logiche offensive di squadra.
Javonte Green: voto 8
Due mesi e mezzo da 9, poi ultimi quindici giorni dell’anno da 7. Il bilancio comunque è clamorosamente positivo, la cocciuta volontà di trattenere il fuoriclasse “montenegrino” ha pagato con punti, verticalità e spettacolo. Manca l’ultimo step mentale per trascinare la squadra la piano superiore.
Juan Fernandez: voto 7
Non è un playmaker canonico, gioca molto da solista ma lo fa spesso traducendo in canestri le proprie iniziative. Uomo d’affidamento nei momenti caldi delle partite; mezzo voto in meno per qualche nervosismo di troppo e l’autolimitazione dovuta ai falli commessi.
Lorenzo Baldasso: voto 7/8
Arrivato il salto di qualità: prestazioni solide, anche partendo in quintetto, una difesa miglioratissima e la consueta mano caliente da oltre l’arco: il 49% con cui ha tirato in stagione è l’esplicita dimostrazione di una maturità in crescita, non condizionata dall’impatto con la partita.
Giga Janelidze: voto 7
L’oggetto misterioso in sede di mercato estivo è diventato l’arma tattica più centrata nel sistema di coach Dalmasson; uomo di sostanza, ha spesso battagliato sulle due metà campo con personalità rimarchevole. Una, forse due partite insufficienti, per il resto è un manifesto di intensità cestistica.
Daniele Cavaliero: voto 7
Sornione, sta gestendo la sua stagione regolare con l’obiettivo chiaro di scatenare l’inferno quando conterà. Uomo d’esperienza per nulla legato alle statistiche, ha spesso chirurgicamente messo a posto la squadra con triple o soluzioni dall’alto peso specifico. Ha faticato un po’ difensivamente anche per una condizione fisica relativa.
Matteo Schina: voto n.g.
Federico Loschi: 7
Difficilissimo ruolo per un giocatore abituato a giocare tanti minuti; ridimensionarsi a elemento tattico è una metamorfosi complessa e spesso foriera di prestazioni negative. A parte qualche giro a vuoto, ha calibrato la sua presenza secondo le esigenze della squadra, scaldando la mano rapidamente. Il diktat difensivo imposto dall’allenatore ha registrato un bilancio positivo.
Matteo Da Ros: voto 7/8
Agli scettici di inizio stagione, dubbiosi sul possibile rendimento allineato con lo scorso campionato, Da Ros ha risposto con i fatti. Uomo insostituibile nello scacchiere tattico, realizzatore, playmaker aggiunto e rimbalzista; paga il mezzo voto in meno per alcune versioni intestardite culminate con palle perse sanguinose.
Laurence Bowers: voto 6
Ha l’attenuante del recupero dall’infortunio ma ha anche esaurito il tempo a disposizione per dimostrare il suo valore. Lampi di classe cristallina offensiva, presenza a rimbalzo, rimane ancora indietro in fase difensiva, in un mix letale di lentezza e indolenza.
Roberto Prandin: voto 6/7
La sua stagione è come sempre una scommessa su se stesso. Quando c’è cuore e volontà quasi sempre gli esami si passano a pieni voti e così è stato per “Bobo”. Chiamato in causa ha sempre risposto presente in veste di “guastatore”, purtroppo più in difficoltà del solito nel ruolo di vice-Fernandez.
Andrea Coronica: voto 7
Non sono i minuti di campo a fare un capitano. Esempio.
Matteo Babich: voto n.g.
All. Eugenio Dalmasson: voto 7/8
Arrivare in finale e chiedere l’anno successivo l’obiettivo massimo non è un fardello leggero. Prima parte dalla gestione tecnica piuttosto comoda, ora però la fase più complessa, quella decisiva e in cui le sfumature tattiche potrebbero fare la differenza.
Pubblicato il gennaio 3, 2018, in BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Pagellone 2017, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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