Ci siamo! Ne resterà soltanto una…
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Partono i play off dell’Alma Trieste, un primo turno insidioso contro la Remer Treviglio di coach Vertemati, un déjà-vù che non lascia tranquilli i tantissimi tifosi triestini. La scorsa stagione infatti il primo turno della post-season calò il sipario dopo una caldissima gara 5, con Daniele Cavaliero a risolvere un’intricata questione a meno di 5 minuti dal termine.
Vertemati, uno che la sa lunga…
Coach Adriano Vertemati ha capito perfettamente come imbrigliare il meccanismo dalmassoniano. Essendo poi un “sistema” che non varia troppo nel tempo, è facile prevedere che ci siano state limature ulteriori in settimana. Treviglio nelle ultime 5 settimane ha cambiato fisionomia con l’arrivo di J.J. Frazier, ha un equilibrio maggiore e l’abile timoniere ha saputo sfruttare l’occasione. Banalizzando la questione: se la sfida con Trieste sarà uno scontro “a viso aperto” la Remer ha tutto da perdere, se diventerà una partita a scacchi…aumentano le chances per i lombardi di passare il turno.
Gerarchie
Treviglio ha un impianto facilmente gerarchizzabile, l’Alma ancora no. La compagine allenata da coach Dalmasson, dopo aver sfruttato tutti i cilindri del motore (12 ndr.) durante la stagione regolare, deve necessariamente capire su chi puntare nei momenti chiave, a chi affidare i palloni che scottano, insomma avere idee chiare in testa. Se spesso la distribuzione capillare di responsabilità può rappresentare per l’avversaria la mancanza di punti di riferimento, è anche vero che in caso di confusione tattica, rischia di far deragliare anche chi la applica. Juan Fernandez è stato acquistato per gestire la regia sotto pressione, Matteo Da Ros per calamitare le difese e distribuire palloni per tiri comodi dei compagni, Laurence Bowers per avere certezze tecniche/emotive. Solo per dare tre indizi…
Durezza
Una macro-chiave che si suddivide in due categorie: durezza mentale e durezza difensiva. Durezza mentale perché questi play off Trieste dovrà giocarli da favorita (non come gli anni scorsi), perché un primo turno è sempre insidioso per tradizione, perché soprattutto gara 1 nasconde tranelli di qualsiasi tipo. Il match potrà caratterizzarsi per break a favore degli ospiti, per ritmo isterico e momenti di pallacanestro rivedibile che potrebbe silenziare il caldo entusiasmo dell’Alma Arena. Essere solidi mentalmente vuol dire metabolizzare queste possibili situazioni e giocare la propria pallacanestro fino al quarantesimo minuto. Durezza difensiva perché è il viatico al successo finale, a maggior ragione in sfide senza ritorno. L’Alma deve tornare ad essere quell’asfissiante mostro a più teste che soffoca l’avversaria, con mani addosso e fiato sul collo; dalle palle perse avversarie può scatenarsi la transizione offensiva sui 28 metri, arma totale che ha fiaccato per 28 lunghe partite le resistenze ospiti.
Ambiente
“Sesto Uomo”, “Red-Wall”, “Inferno”… chiamatelo come volete, ma l’arena di Via Flavia è il fattore determinante per decibel, colore e trasporto. Se la voglia di serie A1 della gente alabardata sarà declinata in forme di tifo sulle tribune, allora Coronica e soci avranno vento di Bora che soffia alle spalle…
Pubblicato il aprile 29, 2018, in BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Play Off 2018, Raffaele Baldini, Remer Treviglio. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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