Allacciate le cinture. Gara 1 dei quarti…Poderosa!
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
E’ stata l’ultima avversaria della stagione regolare, la vittoria che ha regalato il primo posto all’Alma Trieste. Nel computo globale si legge un netto 2 a 0 per i triestini, ma questo dato non è altro che un ulteriore motivo per temere la XL Extralight Montegranaro.
Responsabilità e aspettative – Un vecchio adagio dei playoff: chi domina un anno intero ha un fardello enorme sulla schiena quanto arriva la post-season, l’avversaria, ben oltre l’obiettivo richiesto ad inizio anno, con tutto da guadagnare e nulla da perdere. La prima sfida della serie è la più delicata, l’Alma non gioca da 9 giorni e ha stemperato un po’ il clima da battaglia, Montegranaro arriva sulle ali dell’entusiasmo del passaggio del turno, riposata il giusto. Occhio all’approccio quindi…
La “strana coppia” – Valerio Amoroso e Marshawn Powell, due lunghi atipici che in un altro contesto potrebbero pestarsi i piedi sul parquet. Coach Ceccarelli ha trovato il perfetto equilibrio, senza snaturare le caratteristiche degli stessi; se uno dei due gioca per linee esterne, l’altro gravita vicino al ferro. Hanno una evidente propensione anche ad allontanarsi dal canestro ma contro Trieste è probabile che studieranno un attacco in area pitturata congiunto. Tutti e due tecnici e scaltri, Bowers, Cittadini e Janelidze sono avvisati nell’ottica della gestione dei falli.
I giocatori “di striscia” – Atavica la sofferenza biancorossa nell’affrontare uomini di striscia: Amato, Cortese, Campogrande possono essere indigesti giocatori se innescati. L’ultimo citato, ex fortitudino, sta tirando nei playoff con il 53% da oltre l’arco dei tre punti in poco più di 24 minuti di utilizzo. In una gara 3 molto complessa contro Biella, il suo 5/5 ha regalato un successo decisivo nella serie.
Panchina lunga – Qualitativamente l’Alma Trieste ha un grosso vantaggio; non è nel quintetto, bensì negli uomini che possono entrare dalla panchina. Non c’è proprio confronto fra le contendenti, con la Poderosa legata a 8 elementi da ruotare e 4 che non toccano campo. Il ritmo, l’aggressività per quaranta minuti possono alla lunga fiaccare le deboli resistente marchigiane; la conditio sine qua non risiede nel farlo con tutti i 10 a disposizione di coach Dalmasson, senza fretta di chiudere il match o presunzioni varie. Dirò di più, la pazienza Alma potrebbe anche riferirsi alla lunghezza della serie, alleggerendo un po’ la pressione su una eventuale sconfitta in gara 1.
Chi scegliere? – L’abbondanza logora chi…c’è l’ha. Per una stagione intera Eugenio Dalmasson è stato invidiato da tutti i colleghi di A2 per l’ampiezza del roster, la possibilità di mutare la creatura a seconda delle esigenze. Quando non si può più sbagliare diventa un problema aggiunto: Baldasso per riavere l’uomo più in forma degli scorsi playoff? Loschi per il “gioco sporco”? Janelidze per i centimetri sotto canestro o Coronica per l’anima giuliana? Tanti auguri…
Pubblicato il maggio 13, 2018, in BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Play Off 2018, Poderosa Montegranaro, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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