Non si può prescindere da…
Verso gara 4 ma con il retaggio di un serie che sta tracciando elementi noti ripetibili. L’Alma Trieste ha palesato le difficoltà che sono assimilabili a quelle dello scorso anno con Treviglio: letture tattiche complesse, giocatori indigesti e poca personalità in trasferta. Senza avere la presunzione di essere depositari del verbo (ci mancherebbe, non saremmo a scrivere e forse saremmo seduti su una panchina a Belgrado), provo a scrivere quella di cui non si può fare a meno in vista di domenica pomeriggio:
- Non si può prescindere dal limitare la coppia di lunghi Amoroso-Powell. I due hanno prodotto 97 (!!) punti in due partite, banchettando sulle deboli resistenze giuliane. Posto che siamo nella fantascienza ipotizzare una zona “2-3” adattata sugli esterni Corbett e Campogrande, con il lungo centrale a raddoppiare in post basso uno o l’altro attaccante…l’auspicio è che almeno si raddoppi l’uomo con la palla, attenti agli scarichi per le bocche da fuoco dei sopra citati, “battezzando” inevitabilmente Maspero, Gueye e Rivali.
- Non si può prescindere da coinvolgere dal primo secondo Javonte Green in post basso. Ma non facendolo in maniera passiva, bensì sfruttando la transizione con possibile contropiede secondario e servizio nella tacca bassa della lunetta. Se si lascia l’americano vagare senza meta…si ricava pochissimo se non indolenza e tiri sbagliati da tre punti.
- Non si può prescindere dalla qualità. Si chiama “palla a canestro”, per cui nella fase decisiva giocano uomini con la materia nelle mani e nel cervello; Alessandro Cittadini non avrà i 25, 30 o 40 minuti, ma ha conoscenza e presenza fisica. Poi arriva la gente di fatica…
- Non si può prescindere dalla mentalità. Se c’è un giocatore con l’ “animus pugnandi” necessario in trasferta è Roberto “Bobo” Prandin. Sotto utilizzarlo vuol dire subliminalmente togliere l’ispirazione caratteriale al gruppo (esattamente come nel caso di capitan Coronica). Se in casa si può segnare un canestro in più e vincere lo stesso, in trasferta è vitale far segnare un canestro in meno.
- Non si può prescindere da…Laurence Bowers. E’ il terminale qualitativamente più dotato della squadra. Il suo campionario offensivo regala un sacco di opzioni per andare a canestro. Esattamente come nelle prime battute di gara 3, cercare l’ala forte americana significa avere buone probabilità di avere benefici.
E continuo a dire che intanto Treviso riposa su un divano, comoda, vivisezionando (e quindi traendo vantaggi) Trieste e Montegranaro in vista della semifinale…
Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)
Pubblicato il Maggio 19, 2018, in BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Alma Trieste, Raffaele Baldini. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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