Forza azzurri, stupiamo sulle ali dell’entusiasmo

Siamo alla vigilia dell’Europeo 2022, come sempre itinerante, sempre più “NBA-centrico”. Eh si, la sensazione è che la logica tecnico/tattica di molte nazionali sia dettata dall’esigenza di apparecchiare meglio possibile la tavola ai vari Doncic, Antetokounmpo, Jokic. Una sorta di riconoscimento per lo “sforzo” fatto rispondendo ad una convocazione, un reale dovere morale per chi rischia (e alcuni hanno già lasciato lo scalpo) una carriera (ben remunerata), o una parte di essa.

La cosa positiva è che, come sempre in questi casi, l’effetto domino della “voglia di nazionale” ha contaminato tutti, portando sui blocchi di partenza “big” d’oltreoceano, già dalle combattute amichevoli, o qualificazioni mondiali, pre-Europeo. A vedere alcuni roster onestamente si fa fatica a pensare un’Italia competitiva, soprattutto dopo il forfait di Danilo Gallinari. Ma c’è un “però”… quello che governa tutti gli sport di squadra quando c’è un abisso fra sicuri protagonisti strapagati e complementi.

La chimica è decisiva, e da questo punto di vista l’Italia non è seconda a nessuno. Gli azzurri hanno “spuntato” i diamanti (vedi forfait di Belinelli, Hackett, Banchero e ultimo Gallinari), spento qualche faro addosso, rendendo il gruppo omogeneo e con gerarchie note. Ed è proprio questa caratteristica, secondo me, la grande novità rispetto alle versioni precedenti. In questa nazionale ruoli e minutaggi sembrano scritti in stampatello, i giocatori sanno quello che gli viene richiesto e che contributo dare in termini tattici. Il concetto è abbassare il livello qualitativo ma innalzare quello di compattezza di squadra; attenzione, poi non è detto che il linguaggio sul campo non sia talmente ben calibrato da alzare esponenzialmente quello della qualità cestistica espressa, anche perché ci sono comunque fini esecutori.

In generale tutte le squadre allenate da coach Pozzecco vivono di istinti, e questa nazionale non fa eccezione. Ideale sarebbe partire bene, accumulare una giusta dose di autostima per cavalcare poi l’entusiasmo genuino che l’allenatore è in grado di instillare ai discepoli. Con l’entusiasmo l’Italia può stupire, usato però con un bilancino da farmacia, perché in dosi eccessive porta a strafare e in dosi ridotte a subire la forza avversaria.

Un rammarico a monte c’è, quello che perdere centimetri abbinati all’esperienza e qualità di Danilo Gallinari, così come la freschezza e la voglia di Paolo Banchero. I due soggetti, per caratteristiche e incidenza, sarebbero stati un additivo pazzesco all’ingranaggio azzurro.

In ogni caso, Forza Azzurri!

Raffaele Baldini

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Pubblicato il settembre 2, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., HighFive, News con tag , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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