
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Finalmente si comincia. Era necessario esorcizzare la retrocessione e un’estate piuttosto depressa per ripartire di slancio. “Rebirth” quindi, un insolito mercoledì sera contro l’ Agribertocchi Orzinuovi per riassaporare il piacere di vivere una partita di basket, in una stagione che ci si auspica sia vissuta da protagonisti.
Pazienza
No, no sto parlando di quella dei tifosi. O forse anche di quella. Parlo soprattutto di una modalità che dovrà essere comun denominatore in questo campionato. Ci saranno molte squadre di medio-piccolo cabotaggio che faranno giocare male, che saranno costantemente a “sporcare” il match e quindi a renderlo più insidioso possibile. Come ha fatto Verona e Udine nella prima giornata, bisogna non perdere la testa e aspettare il momento opportuno per dare la zampata decisiva. Non tutto e subito, ma quello che conta (vittoria ndr.) con la solidità mentale di chi è qualitativamente superiore.
Mayfield in arrivo, Wesson ai saluti
Orzinuovi fa una scelta drastica: cavalca l’occasione di portare un giocatore di assoluto livello per la serie A2, Demario Mayfield, rinunciando a un buon elemento come Andre Wesson. Per farlo ci vogliono dei tempi fisiologici, per cui è molto probabile che gli orceani verranno a Trieste con un solo straniero, il lungo Clevon Brown.
“Soffocare” la regia
La regia con Ruben Zugno o senza, cambia radicalmente volto. Il ventisettenne di scuola canturina ha ormai acquisito esperienza e qualità per essere determinante in seconda serie. Buon dinamismo, visione di gioco e licenze offensive sono una delle armi della squadra dell’esperto coach Zanchi; dietro di lui Emanuele Trapani, non proprio la stessa cosa. Importante quindi concentrare la difesa sul rallentare l’ingresso nei giochi degli orceani, limitando la pericolosità proveniente dalla regia.
Panchina
Se guardassimo ai “quintetti-base” diremmo che l’ago della bilancia del pronostico penderebbe per la compagine giuliana; se guardassimo alla panchina, non ci dovrebbe essere partita. Fra la carta e il campo però ci sono 40 minuti di confronto, onde per cui Trieste avrà l’obbligo di far valere la macchina a 10 cilindri costruita in estate.
Raffaele Baldini
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