Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Seconda partita di campionato in 4 giorni per la Pallacanestro Trieste, la trasferta di Chiusi per dare delle risposte alla prima balbettante prestazione contro Orzinuovi. In terra toscana gli uomini di coach Christian cercano conferme per una identità ancora non così marcata, avendo ben presente che la squadra di coach Bassi ha subito un solo break a Bologna, risultato poi decisivo, restando a contatto della Fortitudo per 25 minuti di partita.

Attaccare con il “pick and roll” dinamico

La difesa di Chiusi deve ancora registrare la difesa sul “pick and roll”, apparsa con Bologna lenta e poco aggressiva. Serve però attaccare con rapidità, il regista deve seguire linee dirette al ferro e non orizzontali, deve creare vantaggio da possibili gambe lente dei lunghi avversari. In pratica il duo Ruzzier-Brooks, e perchè no Bossi, devono essere più intraprendenti del solito, cercando in seconda battuta i lunghi (Candussi-Vildera) nettamente superiori qualitativamente ai pari reparto.

Guardare in area

Trieste non deve staticamente servire i lunghi in post-basso dopo aver consumato inutilmente secondi dei giochi d’attacco; la ricezione “telefonata” agevola non solo uomini di posizione e meno rapidi come Bozzetto e Possamai, ma anche possibili raddoppi dal “lato debole”. Candussi e Vildera devono essere serviti in situazioni dinamiche possibilmente, altrimenti, soprattutto il primo, in caso di mancato raddoppio, provare a mettersi in proprio sfruttando la netta superiorità tecnica sui corrispettivi di Chiusi.

La regia di Tilghman, l’ “educazione” cestistica di Dellosto e Stefanini

Sul fronte toscano i pericoli maggiori arrivano dalla buona interpretazione del gioco da parte del playmaker Tilghman, uomo in grado di attaccare la prima linea con velocità e fisico, competente nel vedere scarichi per i compagni; nella serata del PalaDozza, meglio concedere un metro di spazio per il tiro che lasciarlo penetrare. In A2 ha tanti motivi credibili per dire la sua il triestino Nicolò Dellosto, bravo a fare tutto offensivamente, lento sulle gambe in fase difensiva. Idem dicasi del scuola Fortitudo Gabe Stefanini, attaccante capace di essere pericoloso da più parti del campo.

Raffaele Baldini

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