Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

La Pallacanestro Trieste, spettatrice infrasettimanale del turno di campionato, causa rinvio della sfida contro San Giobbe Chiusi, si riaffaccia all’agonismo affrontando la complessa trasferta di Nardò, formazione allenata da coach Gennaro Di Carlo, reduce da una maratona (persa) contro Forlì.
Lunghezza del roster e Russ Smith
Le incognite sono tante per la formazione pugliese, in primis la presenza o meno di Russ Smith, talentuoso esterno che viaggia a 22.3 punti a partita; ovviamente la pretattica impone un silenzio irreale sulle condizioni dell’americano (anche se rimane in forte dubbio), per cui Trieste dovrà lavorare per forza di cose sull’eventuale presenza. Come lui, anche Lazar Nikolic e Jacopo Borra, anche se per questi ultimi è facile prevedere un recupero. Dopo i due supplementari giocatori con Forlì, diventa decisivo capire la lunghezza del roster a disposizione di coach Di Carlo, in un match che potrebbe indurre Trieste a giocarlo ad alti ritmi, intensità per vincerlo alla distanza.
Wayne Stewart Jr.
Siamo stati facili profeti in sede di presentazione della partita di andata. Wayne Stewart Jr. aveva le caratteristiche per essere un elemento incisivo nel campionato di A2: verticale, dinamico e tecnico quanto basta per sfruttare le lunghe leve. Per capirci, tolta l’infausta partita contro Udine, il giocatore ha viaggiato con 24 punti di media nelle ultime 5 di campionato, segnando in tutti i modi, toccando l’apice nell’ultima sfida contro Forlì scrivendo 38. Veramente difficile da marcare, in un momento di assoluta onnipotenza cestistica (tira con il 50% da tre punti ndr.), serve probabilmente il miglior Reyes.
Bisogna vincerla più volte per portare a casa i due punti
Avete presente i film di fantascienza in cui i mostri, pur sezionati, distrutti, polverizzati… si riformano tornando in vita? Ecco, Nardò è qualcosa di simile. Anche contro la Unieuro Forlì, la compagine pugliese è andata pesantemente sotto nel punteggio, quasi anestetizzata, per poi scatenare l’inferno nel secondo tempo. Rimaneggiata o meno, è un gruppo con una identità caratteriale forte, Deangeli e soci devono capire che per portare a casa i due punti devono battere l’avversaria più e più volte, mai pensando di aver ottenuto il risultato prima del suono della sirena di fine partita. Nardò che, fra l’altro, ha vissuto già 4 sfide al supplementare, per cui non ha certo problemi di approccio all’extratime.

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