Il motivo del tormentone estivo…

Adesso capite perché per mezza estate tanti, sottoscritto compreso, hanno “spinto” mediaticamente per suggerire al GM Mike Arcieri di fare tutto il possibile (e l’impossibile) per trattenere Michele Ruzzier. Lo stesso GM che, con educata pazienza, rispondeva ad un giornalista rompiballe (il sottoscritto ndr.) sullo stato della trattativa. Le ultime due partite, ma soprattutto quella con Nardò, esplicita in maniera plastica il valore aggiunto di avere un regista come lui. 33 minuti di clamorosa lucidità, sempre con palleggio vivo, sempre ad attaccare la prima linea e con un istinto killer nel bruciare il diretto avversario per mettere il canestro della staffa. Ruzzier ha l’argento vivo addosso quando è in questo stato di forma, metterebbe in ritmo anche chi è in tribuna con un barattolo di pop-corn e Coca Cola. Ha cercato per tanto tempo di guardare in alto dopo i “pick an roll” per cercare il Mosley di turno, da quando ha capito che è più utile guardare ad altezza uomo, Vildera e soci ne traggono benefici evidenti, così come tutta la squadra.

Il valore aggiunto di un roster lungo

Ormai è un ragionamento lapalissiano, scontato ma che domenicalmente rinverdisce il suo valore aggiunto. Allo spegnersi dell’energia di Stewart Jr., ecco che Trieste ha potuto mettere in mostra nuovi protagonisti come Giovanni Vildera e Luca Campogrande; alla spia dell’energia accesa di un signor difensore come Maspero, ecco che Michele Ruzzier domina in lungo ed in largo la scena, facendo quasi dimenticare il necessario apporto di Brooks. Insomma nuovo giro nuova corsa, con la guardia americana silente, Candussi in litigio perdurante con il canestro, ecco che il roster rende disponibili altri attori. Non può non essere considerato come elemento importante in chiave playoffs.

Giovanni Vildera, quando l’arte operaia torna a fare grandi manufatti

Giovanni Vildera, per caratteristiche morali e di agonista, potrebbe essere considerato il giocatore ideale per la categoria. Ha messo un po’ di tempo per registrare il nuovo ruolo, dopo la parentesi in serie A e soprattutto in un gruppo che “parlava americano” in senso cestistico; non parlo ovviamente di allenatore e società, ma l’attitudine degli esterni di cercare un finalizzatore che giochi sopra il ferro. Con il passare delle settimane, Ruzzier e soci hanno capito di puntare su un passaggio schiacciato piuttosto che uno “Lob”, meglio cercare il lungo con assistenze sotto il canestro piuttosto che servirlo con metri di distanza dal ferro. Poi, il buon “Giuàn”, se evitasse di abbassare la palla sulla ricezione, il suo bottino potrebbe essere ancora più cospicuo.

Niente distrazioni

Nello sport non è mai un buon affare viaggiare oltre l’impegno prossimo. Che la partita con la Fortitudo Bologna del 23 Dicembre diventi un evento da “circoletto rosso” sul calendario lo capisce anche Babbo Natale (peraltro vestito di biancorosso), quello però di ben più importante ora è preparare con grande attenzione la partita domenicale con Cento. L’unico viatico a rendere la sfida alla “Effe” uno scontro diretto a tutti gli effetti, è quello di battere Cento. Non sono solo due punti importanti, sono un fastidioso ricordo da cancellare del girone di andata, forse la più scottante sconfitta per una partita che era vinta e stravinta. Per fortuna erano altri tempi, ma guai ad abbassare la guardia.

Raffaele Baldini

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