
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
LE PAGELLE
RUZZIER, voto: 8
“Spremuto” oltre modo da coach Christian, declina perfettamente la regia da manuale, con palleggio mai fermo e sempre ad attaccare la prima linea; 33 minuti giocati di assoluto livello, 14 punti segnati con una lucidità da animale a sangue freddo. Fuoriclasse ritrovato.
BOSSI, voto: n.g.
BROOKS, voto: 5/6
Meno brillante del solito, si raffredda con tanti minuti di panchina nel primo tempo e non ritrova ritmo. Serata da 7 punti, 3/8 dal campo e 6 rimbalzi.
DEANGELI, voto: 6
11 minuti spesi alle calcagna di Russ Smith che, al di là dei 21 punti finali, non ha banchettato con Lodo di fronte. In attacco non incide, per meglio dire, non ci prova.
REYES, voto: 7/8
Saracinesca umana nelle primissime battute, diesel che specula senza reverenza sulle resistente sempre più fioche dell’avversaria. Irridente nel secondo tempo, 23 punti con 4 triple, 6 rimbalzi e quel solito senso di onnipotenza in questa categoria già messo in mostra.
FILLOY, voto: 4
Marcato fortissimo nel “pick and roll”, togliendo il suo mortifero dall’arco. Distratto anche in fase di costruzione del gioco, spento.
FERRERO, voto: n.g.
In dieci secondi combina un disastro epocale: si fa stoppare dall’arco e lascia un metro ad un caldissimo Stewart dall’arco. L’ “n.g.” sta nei tre minuti soli giocati.
VILDERA, voto: 7
Si muove in stile “popping” (ballo simulando un robot ndr.), subendo (e tanto) dal giovane triestino Donda. Su entrambe le metà campo. Terzo quarto da leader insospettabile con 9 punti di grande incisività. Quello che sembrava un pesce fuor d’acqua è diventato uno squalo d’area.
CANDUSSI, voto: 5
Canestro pugliese che chiede asilo politico per il bombardamento a salve del “Candu” nel primo tempo (1/8 ndr.). La terra pugliese non ispira il lungo dal “baffo killer”, 3/14 dal campo proprio nella serata in cui alla casella falli commessi leggiamo… 1. Disdetta.
CAMPOGRANDE, voto: 7/8
Alterna buone cose a scelte piuttosto affrettate e con risultati balistici rivedibili. Manifesto del pensiero di Vattimo, cioè che la vita ed essere non viene identificato in ciò che sta ma in ciò che diviene; nel momento decisivo del match “Campo” diviene, con una serie di triple decisive.
All. Coach CHRISTIAN, voto: 6/7
Accoppiamenti difensivi spesso errati con Stewart a dominare nei “mismatch”; dimentica in panchina Brooks nel primo tempo. Poi registrata la difesa nella seconda parte del match, capisce che le rotazioni, anche oltre un concetto di rendimento, possono fiaccare le resistenze pugliesi. Così indovina Campogrande nel finale, lasciando che Ruzzier “muoia” sul parquet e che Reyes metta il sigillo.
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