Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Parte il rush finale per la griglia in vista della fase “ad orologio”, due partite utili per la Pallacanestro Trieste per capire dove attestarsi, fra il secondo ed il quinto posto. La sfida alla Banca Riviera Rimini è il primo step, contro una formazione in un buon momento di forma (3 vittorie delle ultime 4), convinta dei propri mezzi.
Justin Johnson
Uno scontro fortuito proprio con Justin Reyes nei primissimi minuti di partita aveva tolto dal match un sicuro protagonista, spianando poi la strada a Deangeli e soci. Oggi c’è e sta benone, un lungo fisicato di 201 centimetri, capace di colpire dall’arco ma anche di utilizzare alla grande il corpaccione. Mani piene soprattutto per Giovanni Vildera, perché Candussi è troppo lento e “distratto” difensivamente per tenerlo. Servirà grande attenzione, l’americano è uno dei pochi giocatori che sfrutta tutto il raggio d’azione offensivo, comprese le “mezze misure” tanto care a coach Dan Peterson, cioè i tiri dai 3-4 metri.
Leader offensivi contro
Da una parte Derrick Marks, dall’altra Eli Jameson Brooks. Sarà una grande sfida fra attaccanti di qualità, ma soprattutto una delle chiavi sarà come i diretti avversari riusciranno a smorzare il potenziale degli stessi. Probabile che coach Christian riproponga Deangeli, come fece con Tilghman, dalla parte opposta potrebbe esserci l’esperimento riuscito dell’ultima partita contro Nardò, cioè sfruttando la fisicità di Anumba (messo su Smith ndr.) per bloccare l’estro di Brooks.
Difesa
La Pallacanestro Trieste deve urgentemente ritrovare la difesa, il comun denominatore del filotto di vittorie. Deve ritrovarla perché l’attacco è spuntato senza Reyes, i 98 punti contro Chiusi non devono fuorviare perché sono stati prodotti da una serata ispirata al tiro e da una opposizione relativa. Non ci deve essere per forza esasperata aggressività, foriera di falli reiterati, bensì un meccanismo che viaggia all’unisono, con adeguamenti giusti sugli uomini più pericolosi in canotta riminese.
Michele Ruzzier
Giocherà? Si presume di si. Avere a disposizione il miglior playmaker della serie A2 aiuta, soprattutto per battere la prima linea. Il suo utilizzo, qualora corposo, non deve assolutamente spegnere la “luce” che si è accesa in Stefano Bossi; coach Christian dovrà essere bravo a calibrare la coppia, non perdendo di vista un possibile “nuovo acquisto” in vista della fase ad orologio, il buon Stefano.

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