Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Carlo Fabbricatore ospite a “Tripla de Tabela” non è mai un addetto ai lavori scontato. Partendo dal presupposto che una “buona sconfitta” come quella patita da Trieste a Cantù non esiste: “non scherziamo – puntualizza Fabbricatore – vincere aiuta a vincere, perdere di affossa, rende pesante ogni minuto di allenamento, stronca il principio per cui hai profuso uno sforzo sportivo.” Concetto chiaro, anche se da qualche parte bisogna pur ripartire, per essere al meglio ai playoff: “io penso che ci siano due errori di fondo e una concausa nella costruzione di questa stagione. Il primo, quello più grave, è aver dichiarato di voler tornare in serie A immediatamente, anche perché con un allenatore americano, un progetto triennale è il minimo da proporre. Il secondo è aver preso i due stranieri prima di aver consolidato il gruppo degli italiani, peraltro molti reduci da una retrocessione. Con una categoria a trazione italica, i due americani devono essere a completamento di un parco indigeno con caratteristiche note. La concausa è rendersi conto che a questo gruppo manca tonicità per una categoria d’assalto.” Come gestire al meglio il gruppo attuale? “In attesa di Reyes, io cavalco l’idea di coach Christian spremendo gli elementi di qualità del roster, alla faccia di chi dice che la pallacanestro è cambiata. Certo, darò qualche cambio per rifiatare, ma non posso pensare che atleti professionisti non riescano a garantire 40 minuti ad ogni partita.” Sei ancora dell’idea che debba esserci una unica realtà di basket nel FVG? “E’ un’utopia, lo so. Ma se uno razionalizza, lo sport contemporaneo di nicchia come la pallacanestro, non può prescindere dall’unire le forze, soprattutto in una regione con un numero di abitanti relativo. Udine e Trieste sono state salvate in extremis, Gorizia è morta… bisogna guardarsi allo specchio ed avere la forza di cambiare. Un’arena multifunzionale da 15 mila posti a Ronchi, vicino all’aeroporto e all’autostrada sarebbe ideale, poi si può lavorare sulla testa delle persone e del campanilismo atavico.”
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