Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

La Pallacanestro Trieste prova a dare un senso all’ultima buona prestazione contro Cantù. Di fronte una Moncada Agrigento in forte difficoltà, priva di Sperduto e Peterson, formazione da rispettare ma assolutamente da battere.

Chi è più corto?

Non è una prova di virilità al contrario, ma semplicemente un modo per capire chi ha la coperta più corta in termini di rotazioni. Coach Christian ha deciso di affidarsi a 6-7 giocatori, in assenza di Justin Reyes, coach Calvani è costretto a fare altrettanto. Trieste ha nettamente più qualità, anche se la chiave sarà ritrovare una difesa almeno sufficiente.

Il duo Ambrosin-Cohill

Senza dubbio il duo più estroso offensivamente, in mancanza di Alessandro Sperduto (12.8 punti a partita con il 38% da tre punti ndr.). Fondamentale non mettere in ritmo i due, giocatori “di striscia” e bravi a crearsi tiri dal palleggio; raddoppi aggressivi sul “pick and roll” potrebbero essere il viatico a “scarichi” costretti per i compagni, decisamente meno pericolosi.

Giocare sui lunghi

Tolto il biondo statunitense Jacob Polakovich (206 centimetri), la Moncada Agrigento ha un deserto in area pitturata. Nessuno neanche lontanamente in grado di pareggiare la forza fisica di Giovanni Vildera e l’altezza di Francesco Candussi; deve essere una partita da giocarsi in profondità, perché, come spesso capita, il tiro da tre punti risente di una stagione sull’ottovolante.

Segnale

Sarebbe il primo punto delle “chiavi”. Nella mattinata di Desio potrebbero essere cambiati degli equilibri all’interno della squadra o fra squadra e allenatore; si tratta di capire se la truppa ha ancora la voglia e la forza di remare dalla stessa parte. I 40 minuti contro Agrigento diranno abbastanza…

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