Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Domenica pomeriggio va in scena una sfida fra le grandi delusioni di questa stagione, la Pallacanestro Trieste e la Gruppo Mascio Treviglio. Entrambe le formazioni con assenze di rilievo, lombardi senza Federico Miaschi (17.4 punti a partita) e l’ex A.J. Pacher.

Ambiente

E’ palese che il Palatrieste sarà una “casa” non così comoda come lo è stata per anni. La Curva Nord entrerà nel secondo quarto in forma di protesta, così come anche in altri settori c’è la volontà di seguire la forma civile dell’ingresso ritardato. Non si faranno sconti neanche a livello sonoro, quindi i giocatori di coach Christian dovranno essere più forti di quello che hanno attorno. Forse è la prima vera occasione per vedere se Deangeli e soci hanno ancora la volontà di reagire ad una stagione sfortunata, di porre le basi per credere a qualcosa di diverso nella post-season.

“Pick and roll” Harris-Guariglia

Con assenze importanti, Treviglio si affida molto alla qualità degli effettivi. Una combo interessante è quella fra la guardia americana Harris e il lungo Guariglia, “rollante” ideale per colpire anche da 4-5 metri. Spesso Harris si mette in proprio per attaccare nel quarto di campo il diretto avversario, avendo qualità atletiche e tecniche di livello.

“Provocare” la difesa

La difesa degli uomini di coach Valli non è e forse non sarà mai irreprensibile. Uomo contro uomo è sicuramente un meccanismo carico di esperienza (Cerella su tutti), fisicità e scaltrezza; manca però l’aspetto dinamico (e Trieste non è da meno), per cui diventa decisivo attaccare con ritmo e velocità il diretto avversario. Brani di “zona” sono necessari per allentare la pressione fisica su un gruppo dall’età media molto elevata (e ridotto dagli infortuni), eseguita in modo non indimenticabile ma quanto basterebbe per mettere in difficoltà un attacco senza idee.

Gioco in profondità

Senza A.J. Pacher e con Tommaso Guariglia non particolarmente propenso a “sporcarsi” in difesa, Trieste potrebbe continuare a cavalcare l’ottimo momento di Giovanni Vildera e riattivare Francesco Candussi, uomo che nel girone di andata ha spesso inciso con prestazioni convincenti, anche con semiganci vicino al ferro. Il presupposto rimane sempre quello, mettere in ritmo i lunghi su un gioco corale dinamico e con spaziature adeguate. Altrimenti… si agevola la difesa.

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