
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
La Pallacanestro Trieste riabbraccia Justin Reyes (da definire il suo utilizzo), sfogliando la margherita sul mercato. Intanto la “fase ad orologio” regala una sfida contro la forte Torino dell’ex coach Ciani di indubbio interesse.
Justin Reyes, quanto e come?
E’ presumibile che Reyes abbia l’etichetta “maneggiare con cura”. L’ala portoricana potrebbe tornare a riassaporare il gusto dell’agonismo vero, ma è da capire come lo staff tecnico intenda farlo. Qualche minuto? Una comparsata in panchina? Di certo quello che è fondamentale è non forzare nulla e non pretendere nulla da un giocatore troppo importante per la post-season.
Torino squadra d’applicazione, meno estrosa
Il gioco della Reale Mutua è un trattato di applicazione ai dettami del coach. Schemi eseguiti con i tempi e la spaziature giusti, regole difensive chiare e digerite da tutti, manca un po’ l’imprevedibilità. Gli unici giocatori che danno “pepe” (non il giocatore ndr.) alla fase offensiva sono Keondre Kennedy (in forse), con licenze di isolamento, e Matteo Schina, con una regia in grado di accelerazioni improvvise. Di certo la brillante “fase ad orologio” dei piemontesi, eccetto l’ultimo rovescio con Cividale (peraltro squadra del momento), è caratterizzata dall’ottimo impianto difensivo, tre volte su cinque Schina e soci hanno tenuto le avversarie sotto i 70 punti.
Non si tira nel pitturato!
Deve essere ripetuto come un mantra nello spogliatoio giuliano: i lunghi non devono tirare nel pitturato comodi, a costo di sprecare falli. Il motivo? Torino ha pessimi esecutori dalla linea della carità, Federico Poser nella “fase ad orologio” ha il 40%, Donte Thomas il 50%. Il concetto deve essere quello di concentrarsi sugli “aiuti” difensivi su Kennedy e soci, favorendo magari gli “scarichi” ai lunghi, da bloccare con metodi leciti e non.
Mancanza di punti riferimento
Il gruppo allenato da coach Ciani ha nella produzione distribuita il grande valore aggiunto. Nella stagione regolare ha avuto 5 giocatori in doppia cifra di realizzazione media (Thomas, Kennedy, Poser, Pepe, De Vico) con Vencato a 9.2 punti. Una coralità elevata ai massimi sistemi, togliendo punti di riferimento chiari all’avversaria e potendo sfruttare la serata di un giocatore o dell’altro.
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