Non ha più senso… ci si vede ai playoff

Ho deciso che da oggi non tratterò più questioni analitiche postpartita sino ai playoff. Direte… “e chissenefrega”, giustamente. Spiego la mia posizione.

Penso che la fase “ad orologio” sia un anestetico prima della post-season. Nulla ha un vero peso specifico degno di nota, in quanto tutti gestiscono uomini, acciacchi, risorse in funzione dei playoff; le partite si giocano offensivamente o comunque senza l’intensità consueta, le vittorie e le sconfitte hanno lo stesso scuotimento emotivo di un corso di aggiornamento professionale. Nulla ha senso, i post partita in cui Mike Arcieri e coach Christian ricamano concetti che differiscono dalla reale volontà (quello di rimanere quinti), i pre-partita di coach Ciani con presunte “discriminazioni territoriali” avute a Trieste (ovviamente è una battuta), il fatto che, per il telecronista della LNP, contro Torino giocasse una squadra “friulana”.

Insomma, la “fase ad orologio” manca di quello che un tifoso mette in cima alla scala gerarchica del vissuto sportivo, l’emozione. È un passaggio obbligato, è un cartellino da timbrare in azienda, è un dazio da pagare alla stagione in seconda serie.

Ve l’assicuro che ci sarebbe di cosa parlare, in primis del “reset” compiuto da coach Christian che ha la brillante conseguenza di mantenere le cose esattamente come erano prima. Ci sarebbe da parlare di chi lavora sulla difesa e sul perché non si provi ad utilizzare la “zona”, ci sarebbe da discutere sul mercato non mercato. Eppure si ha la sensazione che è un esercizio di stile che molto simile a pisciare contro vento. Se già non mi sento particolarmente ispirato nello scrivere su qualcosa di artefatto, figuriamoci quando questo qualcosa non ha mutamenti in corso d’opera.

Ci si vede ai playoff.

Raffaele Baldini

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