E’ lì… basta prenderla

La semifinale strizza l’occhio… ma attenzione, può essere una “zoccola” tentatrice. Torino ha dimostrato di avere una massiccia dose di orgoglio, uomini anche capaci di fare la differenza (Kennedy e Poser su tutti), soprattutto nessun giocatore vuole uscire con un “cappotto”. Coach Ciani aveva anticipato in sala stampa dopo gara 1, l’ambiente a Trieste sarà stato nettamente più caldo di Torino (1000 spettatori presenti ieri ndr.)… figuriamoci sul 2 a 0. Ruzzier e soci però devono continuare come un ciclista che ha “gamba” a guardare avanti, evitando di voltarsi indietro…perché l’eredità di questa stagione è costellata di fragilità, di occasioni perse, di risposte non date nei momenti che contano. C’è un grado di convinzione diverso però nella post-season, certi canestri non possono ripetersi senza che ci sia un motivo. Filloy ha un linguaggio del corpo diverso (guardate anche i rimbrotti ai compagni), Ruzzier sembra Marzorati a Cantù, Brooks e Reyes hanno personalità da quando erano in culla, quindi non devono cambiare la propria natura. Però c’è un Ferrero che piazza la tripla dall’angolo, c’è Menalo che impatta al match senza timidezza… insomma questi giocatori trasferiscono sensazioni diverse rispetto a qualche settimana fa.

Faccio l’integralista: continuo a pensare che Leo Menalo possa essere un giocatore chiave per il prosieguo. Senza togliere nulla al buon Candussi, Menalo ha gambe in grado di tenere anche le ali forti, ha centimetri da opporre con verticalità, diverse armi in fase offensiva. Facendo un improvvido azzardo in proiezione (che Dio mi fulmini!), Menalo è l’ideale marcatore di Xavier Johnson di Forlì. Serve però farlo giocare, farlo sbagliare, farlo immergere nei maccanismi di squadra, altrimenti è più utile Luca Campogrande.

Venerdì mi aspetto di vedere anche gli agnostici, i delusi della prima ora, i criticoni… mi aspetto di rivedere la Trieste che pulsa di pallacanestro. Ci sono modi diversi di vivere questo sport, ma quello che accomuna tutti è il senso di appartenenza sotto uno stesso tetto e sotto gli stessi colori. C’è un esame di maturità per Denageli e soci, c’è l’occasione di riconquistare la propria gente e di non lasciarla andar via, c’è una semifinale da conquistare per proseguire, c’è un evento da onorare.

A venerdì.

Raffaele Baldini

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