ACQUA SAN BERNARDO CANTU’

PUNTI DI FORZA

Anthony Hickey

Playmaker pazzesco, con una parte alta del corpo robusta, rapido in penetrazione e fisico difensivamente (mani addosso ndr.). Sostanzialmente un’arma totale, forse non così esiziale dalle conclusioni dall’arco ma in grado di attaccare la prima linea con regolarità, per tutti quaranta minuti.

Fisicità

Un roster con giocatori che fanno volume, pur essendo dinamici. Moraschini, Nikolic, Burns, Young sono elementi da stazza di categoria superiore, alcuni (vedi Nikolic e Moraschini) in grado di marcare dall’ “1” al “4” senza grossi problemi. Spesso Cantù sfrutta le giocate “spalle a canestro” per evidenti vantaggi strutturali.

Esperienza

Alcuni giocatori dell’Acqua San Bernardo Cantù possono restare silenti per 38 minuti e scatenare l’inferno quando conta. Anche in gara 4 contro Udine, si è visto come Filippo Baldi Rossi dall’arco dei tre punti e Riccardo Moraschini andando in lunetta, avessero la freddezza di chi ha un vissuto in questo mondo.

PUNTI DEBOLI

Pause

Cantù, in tutto l’arco della stagione, ha palesato all’interno della stessa partita, pause evidenti. Le fiammate positive possono fare molto male, ma le amnesie possono fare peggio. Sempre nelle gare 3 e 4 contro Udine, soprattutto in gara 4, le pause perduranti hanno dato l’opportunità a Monaldi e soci di rimettersi in partita. Se l’avversaria non sbanda ed ha controllo dei nervi, può sperare di tornare in partita anche andando sotto nel punteggio.

Rientri difensivi

Potendo dotarsi di quintetti dal tonnellaggio importante, diverse volte i rientri difensivi sono più… macchinosi. Correre contro Cantù può essere un’arma a doppio taglio, se si corre bene si traggono dividendi con canestri ad alta percentuale. Stesso dicasi per l’attacco che fa muovere la difesa brianzola, principio base per crearsi “buchi” in cui infilarsi e avere vantaggi.

Il vuoto dietro a Hickey

La regia di Hickey è totalizzante. Dietro, spesso Moraschini, a riempire quei pochi minuti in cui l’americano siede in panchina. Pur considerando che Moraschini in play è tanta roba a livello di fisicità e controllo di palla, spesso in evidente vantaggio fisico tecnico rispetto al diretto avversario, ma è sicuramente limitata dal punto della visione di gioco. Una delle chiavi per Trieste sarà far sedere forzatamente Hickey sul pino.

Raffaele Baldini

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