
Torino è stata oggettivamente una serie a “porte chiuse”, Forlì poteva essere una serie “calda” ma, il gemellaggio e la tramortente versione triestina ha reso tutto più tiepido, ora il PalaFitLine di desio sarà una bolgia. 6000 invasati sotto l’egida degli “Eagles” proverranno a spingere Moraschini e soci, con un effetto che, se preso per il verso sbagliato, può diventare boomerang.
L’Acqua San Bernardo Cantù ha vissuto un pregresso scottante (vedi finale con Pistoia), ha tante aspettative sulla stagione attuale, materializzate dall’entusiasmo sulle tribune. Ecco, non si può certo dire che la pressione non sia, soprattutto in gara 1, a carico dei brianzoli, anche perché non ci sono alibi ad alleggerirla (vedi infortunio di Kadeem Allen per Forlì). E’ ovvio che giocare davanti alla propria gente rimane un fattore clamorosamente impattante, ed è per questo che Trieste dovrà essere brava ad “anestetizzarsi” prima possibile.
Ci saranno folate violente canturine, ci saranno break sfavorevoli a Ruzzier e soci, ma serve la stabilità mentale per capire che poi ci sono anche i momenti di pausa, ci sono delle “finestre” in cui si può tornare in partita. I biancorossi di Jamion Christian non saranno soli, almeno 100 tifosi raggiungeranno Desio con ogni mezzo, e per essere un martedì sera con rientro alle 3.00 di notte… non è poca cosa.
Raffaele Baldini
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