Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Colbey ROSS, voto: 4

Si vede che vuole fortemente reagire alla prova opaca di Trento, ma sbatte contro una difesa avversaria di enorme fisicità. La sua prestazione, un “abuso sessuale” alla palla, pompata eccessivamente e senza costruire gioco. Chiude con 10 punti e 5 assist, deve ritrovare la brillantezza perduta.

Michele RUZZIER, voto: 7

La sua regia è nettamente migliore a livello gestionale rispetto a quella del compagno di reparto Ross. E’ DELITTUOSO lasciarlo in panchina, visto poi che con lui in campo la squadra rimonta ed ha una logica. Segna 9 punti con tre bombe, in 16 risicati minuti. Ruzz, alza la voce!

Markel BROWN, voto: 8

Markel “Brow…nie”, dolce accompagnamento dell’attacco biancorosso, unico in grado di essere costantemente pericoloso. “Salvagente” prezioso nel farsi trovare su linee di passaggio per compagni chiusi dalla difesa siciliana, anima qualitativamente credibile della Pallacanestro Trieste. Chiude con 25 punti, 7 rimbalzi e 31 di valutazione.

Jeffrey BROOKS, voto: 5/6

Entra per dare una scossa a Uthoff ma fatica ad entrare in partita, eccetto una tripla a fil di sirena primo quarto. Meno efficace del solito, palesa fragilità inconsuete contro la fisica difesa ospite, perdendo alcuni palloni già nelle sue mani.

Luca CAMPOGRANDE, voto: n.g.

Qualche minuto di parquet senza però incidere.

Denzel VALENTINE, voto: 4/5

Entra nel match perdendo palloni… mentre al pubblico cadono i…palloni. Il suo linguaggio del corpo nel primo tempo è simile a quello dei bambini che vengono chiamati per ultimi in squadra. La ripresa è una sparatoria fra triple insaccate e sfoghi da far impallidire Dipiazza (vedi Consiglio Comunale) e “pazzie” da otto metri (sbagliate ndr.). E’ l’uomo con un piede in Paradiso e uno all’Inferno (bestemmie del pubblico comprese), il 4/13 da tre punti è l’esplicita dimostrazione.

Jarrod UTHOFF, voto: 6/7

La fase difensiva è sempre di livello, pur pagando l’inferiore capacità di saltare a rimbalzo più volte in tempi brevi (vedi rimbalzi concessi ad Alibegovic). Silente per buona parte del match, quasi decisivo nella rimonta con due triple glaciali; 12 punti e 8 rimbalzi ma soprattutto una ripresa che restituisce il “killer” silenzioso.

Jayce JOHNSON, voto: 7

Se ne facessimo una questione di interpretazione del gioco, parleremmo di uno dei lunghi più competenti del campionato; sempre sulle linee di passaggio giuste, sempre con profondità adeguata e dinamico; peccato che le gite in lunetta siano da accompagnare con rosario alla mano. Diventa ospite di “Chi l’ha Visto” nei secondi venti minuti, quale il problema?

Francesco CANDUSSI, voto: 6/7

Ottimo approccio nei primi venti minuti, con presenza offensiva, 9 punti e un solo errore dal campo prima dell’intervallo. Anche lui, come Johnson, sacrificato all’altare del quintetto piccolo voluto da coach Christian.

Coach Jamion CHRISTIAN, voto: 5

La sua filosofia di basket è granitica quanto stucchevole in certe situazioni; Trapani nei primi venti minuti dimostra, pur avendo competenza, si può anche attaccare il ferro con costrutto. Non a caso i dividendi maggiori per Trieste arrivano da Johnson nel pitturato e Brown in avvicinamento. Due gravi errori nella gestione della partita: imperversare con la regia di Ross, ricordandosi tardi di Ruzzier e il mancato utilizzo di Johnson, vera spina nel fianco di Trapani nella prima parte. Coach, alle volte ci si può “mascherare” senza perdere l’identità.

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