Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Partita difficile da decifrare quella di questa sera, la Pallacanestro Trieste affronta una Estra Pistoia che cambia volto quasi ogni settimana. La proprietà, con a capo l’indimenticato Ron Rowan, ha “scatenato” l’inferno cambiando timoniere ad ogni battito di ciglia: Dante Calabra ad inizio stagione, poi Zare Markovski e infine Gasper Okor, coach che ha esordito con un pesante rovescio casalingo (82-115) contro l’Olimpia Milano. Il ruolino di marcia dei toscani in trasferta parla chiaro, 1 vinta e 6 perse, con l’unico successo (pesante ndr.) conquistato sul campo di Cremona, diretta contendente nella lotta salvezza (65-66). Al di là del 14° posto in classifica e delle infinite polemiche che hanno minato la serenità dell’ambiente, Pistoia ha un roster con qualità negli uomini del quintetto, dal “figlio d’arte” Maverick Lewis Rowan a Karlis Silins, perfetto lungo duttile da campionato italiano, con la dimensione interna e ottima mano dall’arco (41.5% da tre). L’esperienza di Semaj Christon per armare la vena offensiva di Michael Forrest (46.5% da tre), classica guardia realizzatrice di stampo USA, l’ex NBA Eric Paschall, che ha tanta pallacanestro nelle mani quanti chili ha addosso e l’utile Maurice Kemp, uomo silenzioso che porta in dote 13.4 punti a partita e 8.2 rimbalzi. La “second-unit” pistoiese non è di pari livello, anche se ora è arricchita da un uomo d’area come l’ex Trieste Derek Cooke (al posto di Andrew Smith, finito a Vigevano in A2). Ed è proprio a rimbalzo che l’Estra dimostra di essere solida, prima in serie A con 29 carambole catturate nella propria area, 5° in generale nel computo globale; sfida interessante proprio se riferita alla Pallacanestro, che occupa un importante 2° posto nella massima serie per rimbalzi totali presi (39.7 a partita). Pesante tallone d’Achille in casa ospite è la media nel tiro da due punti, 48.8%, ultimo posto e imponente fardello da portare appresso. A margine dei numeri, Trieste deve esprimersi con più efficacia fra le mure amiche, le 3 vinte e 4 perse sono esplicita dimostrazione di un ruolino non degno di una compagine da prime otto, soprattutto se si pensa che il Palatrieste è sempre caldo e pieno di passione. Vero è anche che la squadra di coach Christian, è spesso stata vittima di infortuni che hanno indebolito il roster e che, forse in questa occasione, potrà sfruttare, Justin Reyes a parte, tutti i cilindri, con una settimana piena di lavoro alle spalle.

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