
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Mai come in questa occasione, la Pallacanestro Trieste può guardare dritta negli occhi l’Olimpia Milano per giocarsela al Forum di Assago. La squadra di coach Christian incontra un’avversaria “depressa”, a detta dello stesso allenatore Ettore Messina, mortificata ad Istanbul nell’ultimo turno di Eurolega per 110 a 66. Tante le assenze in casa meneghina, da quella più importante di Nikola Mirotic, a quelle di lunga degenza di Josh Nebo e Ousmane Diop, attendendo il rientro di Fabien Caseur. Ovviamente il roster rimasto a disposizione di coach Messina è di assoluto livello, con due giocatori che da soli possono vincere le partite: Shavon Shields e Armony Brooks. La difesa su questi due terminali diventa una delle chiavi per far perdere fiducia all’attacco milanese, visto che comunque di parla di macchina da produzione offensiva di tutto rispetto con 88.6 punti per partita (5°) e 103 di valutazione media (2°). Trieste potrebbe avere un grande vantaggio nella battaglia a rimbalzo, essendo fuori dai giochi Nebo e Diop e avendo un’attitudine più volte rimarcata in questa stagione; i numeri parlano chiaro, 39.4 rimbalzi per partita per i giuliani (2°), contro i 34.8 dei meneghini (12°). Grande, grandissima attenzione alla gestione dei palloni in casa Olimpia, 1° nella statistica in serie A con soli 11.1 “sprechi”, spia luminosa accesa se si paragona ai 14.2 di Trieste; è chiaro che l’input tattico che Christian darà ai suoi uomini sarà quello di correre, di tenere alti i ritmi, l’importante è non deragliare per eccesso di velocità. Altro aspetto non trascurabile è la percentuale alla linea dei tiri liberi, quasi sempre un indicatore di chi generalmente porta a casa i due punti nelle sfide a stretto punteggio, vedi ultima partita interna di Shields e soci contro Reggio Emilia. Olimpia è 1° nella specialità con l’ 81.9%, la Pallacanestro Trieste è malinconicamente all’ultimo posto con 71.2%. Al di là dei numeri, delle statistiche, due solo gli aspetti fondamentali per Deangeli e soci nell’approcciare una sfida di questo tipo: il primo sarà di non sottovalutare il roster, pur con le assenze di cui sopra, il secondo sarà prendere da subito ritmo togliendo il fiato ai meneghini.
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